Agevolazioni per le imprese, archivio

In questa sezione di archivio puoi conoscere i bandi e gli incentivi già scaduti per il finanziamento delle Imprese in Sardegna.Sono presenti 10622 bandi e incentivi

Credito: nuovo sostegno alle imprese per l’export e la transizione sostenibile

Soldi euro

Le imprese italiane possono contare su un nuovo sostegno per intraprendere o migliorare l’export e per attuare la transizione sostenibile.
Banca Ifis e Sace (il gruppo assicurativo-finanziario italiano, direttamente controllato dal ministero dell’Economia e delle finanze) hanno siglato un accordo con cui avviano due nuove convenzioni che ampliano la gamma di strumenti a sostegno delle imprese italiane.

In particolare, l’accordo riguarda la “Garanzia Green”, soluzione pensata per sostenere il finanziamento di progetti per la transizione ambientale e la “Garanzia Futuro”, destinata al sostegno di operazioni di rilevanza strategica per l’internazionalizzazione delle imprese, l’innovazione tecnologica e digitale, lo sviluppo delle filiere strategiche del Paese e gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno.

Nel dettaglio, attraverso la “Garanzia Futuro” di Sace, Banca Ifis rafforza il proprio sostegno alle imprese italiane che intendono investire in innovazione digitale e tecnologica per abbracciare le sfide dei mercati globali. La soluzione si rivolge a finanziamenti, erogati a condizioni di mercato, di importo compreso tra i 50mila e i 50 milioni di euro, con durata minima di 2 anni. Su questi, Sace riconosce una copertura del 70%.

Tramite la “Garanzia Green”, invece, Banca Ifis amplia le soluzioni pensate per le imprese in cerca di finanziamenti per progetti volti ad agevolare il passaggio a un’economia a minor impatto ambientale, integrando la tecnologia per ridurre le emissioni nella produzione di beni e servizi. Lo strumento è relativo a finanziamenti di medio-lungo termine e destinato a società con sede in Italia che abbiano un fatturato non superiore ai 500 milioni di euro. Queste possono avere accesso a finanziamenti a condizioni di mercato per importo compreso tra i 50mila euro e i 50 milioni di euro, con durata minima di 2 anni e una copertura di Sace dell’80%.

Colonnine di ricarica elettrica, oltre 600 milioni di euro di incentivi per nuove installazioni

Colonnine

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato gli avvisi per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici nei centri urbani e lungo le strade extraurbane, nell’ambito della Misura del PNRR “Sviluppo delle Infrastrutture di ricarica elettrica".

Le risorse disponibili sono pari a 360 milioni di euro per le installazioni su strade extraurbane, e altri 279 milioni di euro destinati alle stazioni nelle zone urbane.

Possono accedere ai finanziamenti le imprese di qualsiasi dimensione e operanti in tutti i settori, nonché ai raggruppamenti temporanei (RTI).

Con questa misura il Ministero stima che si possano realizzare 7.500 stazioni di ricarica rapida super veloci per veicoli elettrici lungo le strade extraurbane e 10.880 stazioni nei centri urbani. Quest’ultime andranno ad aggiungersi alle circa 3 mila in corso di realizzazione. Il target da conseguire al 31 dicembre 2025 è l’entrata in funzione di almeno 21.255 punti pubblici di ricarica rapida

Agricoltura, pesca e acquacoltura: prorogata Garanzia U35

Agricoltura

La Commissione europea ha autorizzato la proroga del regime di aiuti SA.103166 relativo alla misura Garanzia U35, esclusivamente per le attività che rientrano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli nonché nei settori della pesca e dell'acquacoltura.
Grazie a questa proroga le domande di Garanzia U35 potranno essere inoltrate, per il tramite dei soggetti finanziatori, attraverso il portale dedicato fino al giorno venerdì 6 dicembre 2024

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Manutenzione programmata piattaforma SUAPEE

Manutenzione Sito

Il Coordinamento Regionale del SUAPE informa che la piattaforma non sarà disponibile dalle ore 18:00 di lunedì 8 luglio fino alle ore 8:00 di martedì 9 luglio.

Argomenti
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Industria e servizi, i dati di Bankitalia: cresce l’occupazione ma diminuiscono le vendite

Banca d'Italia

Nel 2023 le vendite delle imprese con almeno 20 addetti sono diminuite nell'industria in senso stretto (-1,4%) e sono rimaste stabili nei servizi privati non finanziari. Il numero di occupati è ancora cresciuto e la quota di imprese in utile è rimasta elevata nel confronto storico.
A certificare l’andamento delle aziende di due settori fondamentali per l’economia del Paese è il rapporto di Bankitalia, “Indagine sulle imprese industriali e dei servizi”, pubblicato nei giorni scorsi.
Secondo l’analisi della Banca d’Italia, lo scorso anno i prezzi di vendita praticati dalle imprese hanno rallentato soprattutto tra le aziende dell'industria in senso stretto; sono diminuiti quelli dei beni energetici e degli input produttivi, che avevano sospinto i forti e generalizzati rincari nel biennio 2021-22.
La domanda di finanziamenti è rimasta debole e i giudizi sulle condizioni di accesso al credito segnalano un ulteriore inasprimento, in particolare con riferimento ai tassi di interesse applicati. È proseguita la crescita della spesa per investimenti, sospinta da quella delle imprese dei servizi e del comparto energetico ed estrattivo.
Per l’anno in corso le stime sono più rosee: le attese delle imprese per il 2024 prefigurano un lieve aumento delle vendite nella manifattura, cui si assocerebbero un ulteriore rallentamento dei prezzi e una contrazione della spesa per investimenti. Nei servizi le imprese anticipano un moderato calo della produzione e un'espansione dei piani di investimento; la crescita dei prezzi continuerebbe ad attenuarsi anche in questo comparto, ma rimarrebbe più elevata rispetto agli altri settori, soprattutto per i servizi alle famiglie.
La produzione del settore delle costruzioni, che è cresciuta a ritmi sostenuti nel settore delle opere pubbliche e dell'edilizia privata, ha beneficiato degli incentivi legati al Superbonus. Dopo tre anni di forte espansione, per il 2024 le imprese si attendono un lieve calo dell'attività.

Vendite
In particolare l’analisi rileva che nel 2023 le vendite delle imprese dell’industria in senso stretto e dei servizi privati con almeno 20 addetti sono nel complesso diminuite dell’1,4 per cento a prezzi costanti. Il calo ha riguardato quasi esclusivamente il comparto industriale, il cui fatturato si è ridotto sia sul mercato interno sia su quello estero, risentendo del rallentamento del commercio mondiale e dell’attività nell’area dell’euro. La riduzione ha interessato tutte le macroaree geografiche; è stata particolarmente marcata tra le imprese della chimica e degli articoli in gomma e plastica (-5,5 per cento). Dopo il forte recupero negli anni successivi alla pandemia, le vendite nei servizi sono rimaste nel complesso stabili. 

Prezzi
Dopo i marcati rialzi del biennio precedente, nel 2023 la crescita media dei prezzi praticati dalle imprese si è fermata al 3,3 % (nel 2022 era cresciuta dell’8%).
Il rallentamento dei prezzi ha riguardato soprattutto il settore industriale (3 %, da 11 del 2022) e in particolare le imprese produttrici di beni intermedi ed energetici, che avevano messo in atto i maggiori rincari nel 2022.
Nei servizi il rallentamento dei prezzi è stato meno forte (in media al 3,5 %, da 6 del 2022). Nel complesso la quota di imprese che ha aumentato i prezzi di almeno il 2 % è scesa al 61 % cento (da 73 del 2022). 

Occupazione
Nel 2023 la crescita del numero di occupati si è rafforzata (1,8 % da 1,6 nel 2022) ed è stata più intensa nei servizi che nell’industria. Le ore lavorate, in crescita per il 62 % delle imprese industriali e per il 68 % di quelle dei servizi, sono aumentate nel complesso del 3 % rispetto all’anno precedente. L’incremento delle retribuzioni è stato moderato: a parità di inquadramento, solo il 12 % dei lavoratori avrebbe avuto un incremento della retribuzione oraria di oltre il 4 %, a fronte di un tasso di inflazione al consumo del 5,9 %. L’utilizzo del lavoro a distanza si è mantenuto sui livelli dell’anno precedente: vi ha ricorso il 28 % delle imprese e, tra queste, ha interessato il 13 % dei lavoratori nell’industria e il 25 nei servizi.

PNRR, dall'Università di Sassari tre bandi a cascata rivolti alle imprese

Tre bandi PNRR dall'Università di Sassari

Sono stati pubblicati dall'Università di Sassari tre bandi a cascata PNRR relativi a tre Spokes per i quali opera come Hub (soggetto attuatore ed ente coordinatore). In particolare, si tratta di Spoke 01 - A new route to preventive medicine: genomics, digital innovation and telemedicine, Spoke 02 - Innovation and sustainability for the competitiveness of tourism and cultural heritage SMEs in marginal markets e Spoke 05 - Aerospace Science and Technology.

La domanda - spiega l'Università sassarese - deve essere presentata tramite invio di posta elettronica certificata (PEC), all’indirizzo protocollo@pec.uniss.it, riportando obbligatoriamente nell’oggetto la dicitura indicata nei singoli bandi e facendo riferimento alla documentazione predisposta per ogni singolo bando.

I tre bandi hanno scadenze differenti. Spoke 01: martedì 6 agosto 2024; Spoke 02: venerdì 20 settembre 2024; Spoke 05: 6 agosto 2024.

In totale gli Spokes dell'Uniss sono dieci relativi a tematiche specifiche, come medicina, turismo e beni culturali, agrivet, finanza e credito servizi al territorio e alle imprese, aerospazio, energia, digitale, mobilità, beni ambientali, biofarmacologia. Rientrato in un progetto dell'ateneo sassarese denominato e.INS -Ecosystem of Innovation for Next generation Sardinia (ECS00000038). L’ecosistema è implementato con partners strategici su tutto il territorio regionale.

Nei bandi a cascata i beneficiari di finanziamento per grandi progetti lanciano a loro volta bandi per presentare ulteriori proposte progettuali di taglio più piccolo e su tematiche specifiche. Sono insomma ideati per innescare un effetto leva che sia in grado di ampliare il raggio d’azione dei finanziamenti pubblici. Soprattutto, sono rivolti a imprese, esterne all’ecosistema eINS. Nel caso dei bandi dell'Unissi è richiesta la sede o un'unità locale attiva in Sardegna al momento della presentazione della domanda.

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Imprese sociali, in scadenza bando Sofigreen per la transizione energetica

Sofigreen

C’è tempo fino al 10 luglio 2024 alle ore 13 per partecipare al bando Sofigreen rivolto a imprese sociali già costituite con sede in Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, per accedere a un percorso formativo gratuito completo che le accompagnerà a rafforzare in chiave sostenibile la loro attività e nel reperimento di risorse adeguate attraverso l'incontro con potenziali finanziatori. L’iniziativa è promossa da Fondazione MeSSInA e Fondazione CON IL SUD, con il supporto di Banca Etica, nell’ambito del progetto Sofigreen, finanziato dalla Commissione europea.


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Nuovo allarme delle Pmi sarde: crescita frenata dalla carenza di personale “digitale”

Crescita delle pmi frenata dalla carenza di personale “digitale”

Le imprese sarde, in particolare le pmi, sono frenate nella loro crescita per una carenza di personale specializzato in elevate competenze digitali. In particolare, secondo un rapporto dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha rielaborato i dati UnionCamere, Anpal ed Excelsior del 2023, mancano 17.720 addetti. Di questi, ben 7.750, il 43,7%, è molto difficile da reperire. Per quanto riguarda l'Intelligenza Artificiale nelle imprese in Sardegna è introvabile il 52,2% dei lavoratori con queste competenze digitali avanzate 4.0 (890 su 1.700); per la manodopera con competenze digitali di base è introvabile il 52,6% (910 su 1.730) e per le competenze e metodi matematici e informatici è introvabile il 52,6% dei lavoratori (1.010 su 1.920).

A livello nazionale sono oltre 125mila le micro e piccole imprese che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale, su un totale di 134 mila imprese italiane pioniere dell’IA. Su 449 mila lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende, ne mancano all’appello 246 mila, pari al 54,9%. In generale, la scarsità di personale qualificato è indicato come il problema più grave dal 58,1% delle Mpi del nostro Paese, a fronte del 54,1% della media delle Mpi dell’Ue.

Secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso a luoghi, a dati o a servizi, manutenzione di macchinari e automezzi e altri utilizzi.

Su base nazionale la situazione peggiore si registra in Trentino Alto Adige dove è introvabile il 67,2% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (9.330 su 13.890). Seguono a breve distanza il Friuli Venezia Giulia e l’Umbria.
 

Alfabetizzazione digitale e mediatica per i minori: bando da 1,7 milioni di euro

Alfabetizzazione digitale

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha aperto il bando da 1,7 milioni di euro per finanziare progetti di alfabetizzazione digitale e mediatica, di natura comunicativa ed educativa, a favore dei minori.

La misura è destinata alle imprese che operano come fornitori di servizi di media, in qualità di soggetti capofila di un partenariato del quale devono far parte, obbligatoriamente, un ente del terzo settore di natura non commerciale (ETS) e un’impresa che opera come fornitore di piattaforme per la condivisione di video.

Le domande di accesso al contributo devono essere presentate dall’impresa capofila entro le ore 12 del 30 agosto 2024.

I progetti devono prevedere necessariamente la creazione di materiali educativi e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione destinate a minori dagli 8 ai 18 anni non compiuti, e possono rivolgersi anche a un target secondario, costituito da soggetti che operano a tutela dei minori, quali genitori, educatori e insegnanti, operatori.

Il contributo rivolto alle imprese è concesso in de minimis fino ad un massimo dell’80% delle spese ammissibili per la realizzazione del progetto. L’importo massimo del contributo per ciascun partenariato di progetto non può superare il tetto di 340 mila euro.


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Credito d’imposta in ricerca e sviluppo, approvate le Linee guida

Credito d’imposta in ricerca e sviluppo

Sono state approvate nei giorni scorsi le Linee guida per la corretta applicazione del credito d'imposta in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Dall'8 luglio i certificatori potranno quindi inviare alla piattaforma dedicata le certificazioni richieste dalle imprese e ad esse rilasciate.

Il credito d'imposta ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, design e ideazione estetica. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso e fino a quello del 2031, il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10 per cento, nel limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

I certificatori che hanno firmato l'apposito modello di certificazione in data antecedente alla data di pubblicazione delle linee guida (4 luglio 2024) sono invitati ad accedere alla piattaforma di rilascio delle certificazioni, effettuare il download del documento, procedere alla sua firma e successivamente all’invio, previa valutazione della coerenza con il contenuto delle linee guida. In difetto di tale procedura, si riterrà che il certificatore, procedendo all’invio della certificazione firmata in data antecedente alla pubblicazione delle linee guida abbia comunque valutato la coerenza di tale certificazione.

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