Nuovo allarme delle Pmi sarde: crescita frenata dalla carenza di personale “digitale”

Crescita delle pmi frenata dalla carenza di personale “digitale”

Le imprese sarde, in particolare le pmi, sono frenate nella loro crescita per una carenza di personale specializzato in elevate competenze digitali. In particolare, secondo un rapporto dell'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha rielaborato i dati UnionCamere, Anpal ed Excelsior del 2023, mancano 17.720 addetti. Di questi, ben 7.750, il 43,7%, è molto difficile da reperire. Per quanto riguarda l'Intelligenza Artificiale nelle imprese in Sardegna è introvabile il 52,2% dei lavoratori con queste competenze digitali avanzate 4.0 (890 su 1.700); per la manodopera con competenze digitali di base è introvabile il 52,6% (910 su 1.730) e per le competenze e metodi matematici e informatici è introvabile il 52,6% dei lavoratori (1.010 su 1.920).

A livello nazionale sono oltre 125mila le micro e piccole imprese che hanno già varcato le frontiere dell’intelligenza artificiale, su un totale di 134 mila imprese italiane pioniere dell’IA. Su 449 mila lavoratori con elevate e-skill 4.0 richiesti dalle aziende, ne mancano all’appello 246 mila, pari al 54,9%. In generale, la scarsità di personale qualificato è indicato come il problema più grave dal 58,1% delle Mpi del nostro Paese, a fronte del 54,1% della media delle Mpi dell’Ue.

Secondo il rapporto di Confartigianato Sardegna, l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, controllo dell’accesso a luoghi, a dati o a servizi, manutenzione di macchinari e automezzi e altri utilizzi.

Su base nazionale la situazione peggiore si registra in Trentino Alto Adige dove è introvabile il 67,2% dei lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0 necessari alle Pmi (9.330 su 13.890). Seguono a breve distanza il Friuli Venezia Giulia e l’Umbria.