Programmazione territoriale, la giunta approva il piano da 350 milioni

DENARO

La giunta investe350milioni di euro per la programmazione territoriale della Sardegna, con l’obiettivo dichiarato di favorire lo sviluppo dei territori, sostenere la crescita economica e arginare il fenomeno dello spopolamento. L’investimento prevede grandi novità anche in termini di metodo, con una regia unica per la gestione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali. La programmazione territoriale è uno strumento su cui si lavora da due anni e mezzo grazie anche alla partecipazione e alla collaborazione degli amministratori locali: quasi il 90% dei Comuni potenzialmente interessati è già coinvolto.

In molti casi alla programmazione territoriale si affiancano gli interventi e le risorse previste per gli Investimenti territoriali integrati e la Strategia nazionale per le aree interne. Sono contemporaneamente operativi il Piano Sulcis, il Piano per il Nuorese e il Pon Metro. «La programmazione territoriale è completamente nuova rispetto al passato e ci investiamo sopra una quantità di risorse senza precedenti», dice l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci. «Il nostro principio ispiratore è semplice – aggiunge – mai più progetti calati dall’alto, i territori conoscono meglio di chiunque altro i propri punti di forza e sanno come valorizzarli per farne un traino dello sviluppo economico». Secondo Paci «i progetti devono essere elaborati dal basso, coinvolgendo le imprese locali, e presentati da almeno una Unione di Comuni per puntare allo sviluppo di un territorio quanto più ampio possibile.

Diventano più certi anche i tempi: avendo un unico referente per ciascuna delle parti interessate, ossia Regione e Unione di Comuni, la procedura accelera. Una volta firmata la convenzione attuativa, il progetto dev’essere realizzato al massimo entro 36 mesi. «Il meccanismo non mette i territori in competizione fra loro – assicura Paci – perché la manifestazione d’interesse si può presentare fino agli ultimi mesi della legislatura e garantisce finanziamenti certi e tempi definiti». Sono ancora disponibili 204milioni di euro, 184milioni arrivano dal fondo Fsc-Fesr, Fse e Feasr. A questi si aggiungono i 20milioni per la valorizzazione delle aree umide.

Delle risorse già stanziate, 45milioni di euro sono andati ai tre Iti già operativi a Cagliari, Sassari e Olbia per progetti di riqualificazione urbana e inclusione sociale, 16milioni sono destinati ai territori Snai, ossia Alta Marmilla e Gennargentu/Mandrolisai, 83milioni e mezzo sono per i sei Accordi di programma per Gallura e Alta Gallura, Ogliastra, Parte Montis, Marghine, Montalbo e Area di rilevanza strategica Tepilora e Parteolla. In tutto sono 9 Unioni coinvolte, per 69 Comuni e oltre 205mila abitanti.

«Non sono mai state investite tante risorse per i nostri territori, puntiamo fortemente sullo sviluppo, possibile e indispensabile per creare lavoro, primo vero antidoto contro lo spopolamento», sottolinea Paci. «L’entusiasmo con cui i territori rispondono ci dice che la strada è quella giusta – prosegue – cercheremo di accelerare per garantire che i progetti si realizzino e diano risposte in breve tempo». Complessivamente, conclude l’assessore, «parliamo di 20 progetti che coinvolgono 30 Unioni, 248 Comuni, 798mila e 595 abitanti, ovvero l’85% dei Comuni e l’88% della popolazione, pari a 921mila e 841 cittadini potenzialmente interessati.