![DENARO](/sites/default/files/styles/immagine_principale/public/upload/2017/12/shutterstock_113962726.jpg?itok=BA2WYJkU)
La giunta investe350milioni di euro per la programmazione territoriale della Sardegna, con l’obiettivo dichiarato di favorire lo sviluppo dei territori, sostenere la crescita economica e arginare il fenomeno dello spopolamento. L’investimento prevede grandi novità anche in termini di metodo, con una regia unica per la gestione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali. La programmazione territoriale è uno strumento su cui si lavora da due anni e mezzo grazie anche alla partecipazione e alla collaborazione degli amministratori locali: quasi il 90% dei Comuni potenzialmente interessati è già coinvolto.
In molti casi alla programmazione territoriale si affiancano gli interventi e le risorse previste per gli Investimenti territoriali integrati e la Strategia nazionale per le aree interne. Sono contemporaneamente operativi il Piano Sulcis, il Piano per il Nuorese e il Pon Metro. «La programmazione territoriale è completamente nuova rispetto al passato e ci investiamo sopra una quantità di risorse senza precedenti», dice l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci. «Il nostro principio ispiratore è semplice – aggiunge – mai più progetti calati dall’alto, i territori conoscono meglio di chiunque altro i propri punti di forza e sanno come valorizzarli per farne un traino dello sviluppo economico». Secondo Paci «i progetti devono essere elaborati dal basso, coinvolgendo le imprese locali, e presentati da almeno una Unione di Comuni per puntare allo sviluppo di un territorio quanto più ampio possibile.
Diventano più certi anche i tempi: avendo un unico referente per ciascuna delle parti interessate, ossia Regione e Unione di Comuni, la procedura accelera. Una volta firmata la convenzione attuativa, il progetto dev’essere realizzato al massimo entro 36 mesi. «Il meccanismo non mette i territori in competizione fra loro – assicura Paci – perché la manifestazione d’interesse si può presentare fino agli ultimi mesi della legislatura e garantisce finanziamenti certi e tempi definiti». Sono ancora disponibili 204milioni di euro, 184milioni arrivano dal fondo Fsc-Fesr, Fse e Feasr. A questi si aggiungono i 20milioni per la valorizzazione delle aree umide.
Delle risorse già stanziate, 45milioni di euro sono andati ai tre Iti già operativi a Cagliari, Sassari e Olbia per progetti di riqualificazione urbana e inclusione sociale, 16milioni sono destinati ai territori Snai, ossia Alta Marmilla e Gennargentu/Mandrolisai, 83milioni e mezzo sono per i sei Accordi di programma per Gallura e Alta Gallura, Ogliastra, Parte Montis, Marghine, Montalbo e Area di rilevanza strategica Tepilora e Parteolla. In tutto sono 9 Unioni coinvolte, per 69 Comuni e oltre 205mila abitanti.
«Non sono mai state investite tante risorse per i nostri territori, puntiamo fortemente sullo sviluppo, possibile e indispensabile per creare lavoro, primo vero antidoto contro lo spopolamento», sottolinea Paci. «L’entusiasmo con cui i territori rispondono ci dice che la strada è quella giusta – prosegue – cercheremo di accelerare per garantire che i progetti si realizzino e diano risposte in breve tempo». Complessivamente, conclude l’assessore, «parliamo di 20 progetti che coinvolgono 30 Unioni, 248 Comuni, 798mila e 595 abitanti, ovvero l’85% dei Comuni e l’88% della popolazione, pari a 921mila e 841 cittadini potenzialmente interessati.