![Photo by <a href="https://unsplash.com/@julianhochgesang?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Julian Hochgesang</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/transport?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a> Trasporti](/sites/default/files/styles/immagine_principale/public/upload/2021/08/julian-hochgesang-3-y9vq8uoxk-unsplash.jpg?itok=PGEyi4eo)
Il maggiore utilizzo del lavoro e dello studio a distanza lasciano intravedere una diminuzione degli spostamenti di studenti e occupati: oltre l’80% di questi si spostava almeno 5 volte a settimana prima della pandemia, meno del 70% prevedono di farlo con la stessa frequenza nel prossimo autunno. E' quanto emerge da un nuovo rapporto Istat: "Aumenta il ricorso al mezzo privato per gli spostamenti di studio o lavoro, ma solo di quello a motore mentre non decolla la mobilità cosiddetta ‘dolce’. Si riduce significativamente il trasporto pubblico. Tra occupati e studenti oltre la metà di quanti cambieranno modalità di trasporto rispetto a prima dell’emergenza sanitaria citano il Covid come causa esclusiva o associata ad altre ragioni. Anche tra coloro che non sono occupati o studenti diminuirà il ricorso al trasporto pubblico; nei tre quarti dei casi il Covid è alla base di questa scelta".