![Photo by <a href="https://unsplash.com/@worldsbetweenlines?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Patrick Hendry</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/industries?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a> Industria](/sites/default/files/styles/immagine_principale/public/upload/2021/05/patrick-hendry-6xeDIZgoPaw-unsplash.jpg?itok=tvME1m4V)
A marzo 2021 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,1% rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione cresce dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. E' quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato da Istat sul sito dell'istituzionale.
L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale marcato per l’energia (+1,8%), più contenuto per i beni intermedi (+0,5%) e ancora più ridotto per i beni strumentali (+0,2%); viceversa, diminuisce nel comparto dei beni di consumo (-1,5%).
Corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2021 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del +37,7% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 contro i 22 di marzo 2020). Incrementi tendenziali molto elevati caratterizzano tutti i comparti: +58,1% per i beni strumentali, +40,8% per i beni intermedi e +28,1%i beni di consumo; più contenuta è la crescita per l’energia (+6,9%).
Tutti i principali settori di attività economica registrano aumenti su base tendenziale, ad esclusione delle attività estrattive che restano invariate. Gli incrementi maggiori riguardano la fabbricazione dei mezzi di trasporto (+102,1%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+66,4%), la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+59,7%), le altre industrie manifatturiere (+56,6%), la fabbricazione di macchinari (+52,4%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+51,0%).