![<span>Photo by <a href="https://unsplash.com/@tuannguyenminh?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Tuân Nguyễn Minh</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/safety-work?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a></span> Lavoro](/sites/default/files/styles/immagine_principale/public/upload/2020/12/tuan-nguy-n-minh-WeA1uHnzf60-unsplash.jpg?itok=Tq5kkO6A)
Rispetto al terzo trimestre 2019, il numero di occupati è inferiore di 622 mila unità (-2,6% in un anno): diminuiscono soprattutto i dipendenti a termine (-449 mila, -14,1%), continuano a diminuire gli indipendenti (-218 mila, -4,1%), mentre aumentano lievemente i dipendenti a tempo indeterminato. Il calo interessa sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale, tra i quali l’incidenza del part time involontario si attesta al 66,4%. E' il frutto di un nuovo studio di Istat pubblicato sul sito dell'istituto di statistica.
Nel confronto annuo, dopo il calo ininterrotto per tredici trimestri consecutivi, torna a crescere il numero delle persone in cerca di occupazione (+202 mila in un anno, +8,6%), coinvolgendo sia gli individui in cerca di prima occupazione sia chi ha precedenti esperienze di lavoro. Rallenta invece l’aumento del numero di inattivi di 15-64 anni, pari a +265 mila in un anno (+2,0%).
Il tasso di disoccupazione aumenta in termini congiunturali e tendenziali, mentre quello di inattività – tra le persone con 15-64 anni – aumenta solo in termini tendenziali, registrando invece un calo rispetto al secondo trimestre 2020. I dati provvisori del mese di ottobre segnalano la stabilità congiunturale sia del tasso di disoccupazione sia di quello di inattività.