Expo Barumini, la Regione punta su cultura e turismo. Paci: «Le imprese del futuro per creare lavoro e ricchezza contro lo spopolamento»

Nuraghe barumini

«Cultura e turismo sono il futuro della Sardegna, su cui costruire le imprese che porteranno occupazione e ricchezza e superando per sempre l’idea dell’assistenzialismo, perché il settore turistico e culturale deve essere un traino, e questo è possibile passando dal patrimonio al bene, dalla risorsa all’investimento, all’impresa, per creare ricchezza e posti di lavoro indispensabili anche per superare lo spopolamento delle nostre zone interne». Così il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, ha tenuto a battesimo a Barumini la quarta edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura in collaborazione col Polo museale della Sardegna per celebrare il ventennale di iscrizione dell’area archeologica Su Nuraxi alla prestigiosa lista redatta dall’Unesco. «Abbiamo messo gli attrattori culturali e turistici al centro della nostra strategia di sviluppo intelligente, la nostra S3 che serve per individuare gli elementi di sviluppo della nostra regione», ha detto l’assessore Paci. «Con le nostre imprese dobbiamo puntare sulla nostra identità, sui prodotti tipici, sull’ambiente, sul nostro patrimonio millenario: nessuno potrà copiare ciò che abbiamo e che ci proviene dal nostro passato, e questo è il vero, unico nostro punto di forza». Rivolgendosi agli studenti presenti, Paci ha spiegato che «non sono discorsi da convegno, ma il futuro della Sardegna, non ne abbiamo altro».

È fondamentale dunque riuscire a valorizzare il patrimonio culturale. «Su Nuraxi, i Giganti di Mont’e Prama, i pozzi sacri legati al rito dell’acqua, sono cose che abbiamo fatto noi sardi, che abbiamo solo noi e solo qui, e che dobbiamo valorizzare – insiste l’assessore – non sono una muta testimonianza del passato ma una grande opportunità, e le imprese del comparto si devono legare a tutta la filiera dell’agroalimentare, dell’artigianato, dell’ambiente nell’isola della longevità, nella Sardegna dei centenari». Per il vicepresidente, «dobbiamo portare qui turisti, nei nostri paesi, per far vivere loro le nostre tradizioni, il nostro artigianato, la nostra storia, in modo che loro stessi si facciano poi nostri promotori nel mondo».