Mercati long haul: Italia meta privilegiata

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L’Italia si conferma come meta privilegiata del turismo internazionale e nonostante il calo dei consumi turistici in atto negli ultimi anni il sistema dell’ospitalità italiano tiene, con un posizionamento stabile anche per il 2014 al quinto posto secondo l’ultima classifica stilata dall’UNWTO (World Tourism Organization)1. 
La Banca d’Italia rileva, infatti, oltre 78 milioni di viaggiatori stranieri registrati alle frontiere italiane nel corso del 2014 (+1,3% rispetto al 2013) cui se ne aggiungono altri 29 milioni nei primi cinque mesi del 2015. Questi flussi hanno generato oltre 326,4 milioni di pernottamenti nelle strutture ricettive italiane nel 2014 (+1,5% rispetto al 2013) e oltre 104,6 milioni tra gennaio e maggio del 2015 (+2,7%), con una spesa complessiva sul territorio italiano stimata in 34,2 miliardi di euro per il 2014 (+3,6%) e circa 11,8 miliardi per i primi 5 mesi del 2015 (+5,5%)2. 
Arriva dall’Europa il 75,4% dei turisti stranieri che soggiornano nel Bel Paese (246 milioni di pernottamenti registrati nel 2014, 75 milioni nei primi 5 mesi del 2015), con Germania e Francia in testa alla classifica dei principali clienti delle strutture ricettive italiane. 
Al di fuori dei confini europei il mercato più importante per la destinazione Italia è quello statunitense che da solo conta il 9,1% dei pernottamenti stranieri nelle strutture ricettive italiane nel corso del 2014. 
Terzo Paese di provenienza dei flussi internazionali, dopo Germania e Francia, il mercato USA fa registrare oltre 3,4 milioni di viaggiatori alle frontiere italiane, per un totale di 29,7 milioni di pernottamenti e una spesa turistica di circa 4 miliardi di euro (l’11,9% della spesa turistica stimata dai flussi stranieri sul territorio italiano). Un mercato, quello statunitense, in crescita negli ultimi 3 anni (+9% i pernottamenti tra il 2011 e il 2014, +21,3% la spesa) ma con una battuta di arresto nel 2014 (-2,9% i pernottamenti rispetto al 2013) ed un recupero nei primi mesi del 2015 (+4,9% tra gennaio e maggio rispetto allo stesso periodo del 2014). 
Il secondo Paese long haul è il Canada ma con una quota di mercato nettamente inferiore a quella statunitense: il 2,3% dei pernottamenti stranieri nel 2014. 
Sono 783 mila i viaggiatori arrivati dal Canada nel 2014 e altri 283 mila tra gennaio e maggio del 2015, per un totale di circa 7,7 milioni di pernottamenti nel corso del 2014 e 2,4 milioni nei primi cinque mesi del 2015; flussi turistici in crescita negli ultimi anni (+29,5% dal 2011 al 2014). Le spese sostenute dai canadesi che hanno soggiornato in Italia nel corso del 2014 ammontano a circa 958 milioni di euro (+39,2% dal 2011), cui se ne aggiungono altri 306 milioni nei primi mesi del 2015 (+4,4%). 
Terza l’Australia che fa registrare nel 2014 circa 786 mila di viaggiatori alle frontiere, oltre 7,5 milioni di pernottamenti negli esercizi ricettivi italiani ed una spesa turistica stimata in 942 milioni di euro. 
Pernottamenti dei turisti australiani in leggero calo nell’ultimo anno (-4,3% rispetto al 2013), un andamento che sembrerebbe confermato anche dai primi dati relativi al 2015, con la Banca d’Italia che segnala tra gennaio e maggio circa 300 mila viaggiatori australiani alle frontiere italiane e 2,8 milioni di pernottamenti (-1,8% rispetto allo stesso periodo del 2014). In controtendenza la spesa turistica che cresce per i visitatori australiani del +9,6% tra gennaio e maggio del 2015, pari a 354 milioni di euro. 
Quarta la Cina che balza a quota 311 mila viaggiatori alle frontiere italiane nel 2014, con oltre 5 milioni di pernottamenti (l’1,6% del totale estero) e 468 milioni di euro spesi per soggiorni nel Bel Paese (l’1,4% del totale). 
Un mercato che ha fatto registrare crescite sostenute dei flussi turistici negli ultimi anni (+163,5% i pernottamenti e +91% la spesa dal 2011), ma con segnali di “sofferenza” nel breve periodo (-11,8% i pernottamenti tra il 2013 e il 2014, -11,5% nei primi 5 mesi del 2015).

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1Fonte: Tourism Highlights 2015 Edition
2Fonte: Turismo internazionale, Banca d’Italia 2015

 

 

 

 

 

 

Fonte: www.impresaturismo.it