Eccellenza naturale, itinerari nelle aree protette della Sardegna: Area marina di Tavolara e parco dell’arcipelago della Maddalena

la maddalena vista aerea

Un paradiso col mare intorno. Ogni luogo della Sardegna, sulla costa o nel suo interno, è una scoperta affascinante e un’esperienza indimenticabile, per una vacanza o per tutta la vita. C’è sempre un motivo di interesse da ‘vivere’ perché l’Isola propone una varietà multiforme di attrazioni ai viaggiatori di tutto il mondo. Ai visitatori si svela uno scrigno di tesori paesaggistici incontaminati, dotati ognuno di un’anima capace di suscitare emozioni. Da questi presupposti nasce il progetto ‘Eccellenze naturali’, sviluppato nell’ambito del piano della Regione Sardegna per Expo 2015, che presenta e valorizza l’immagine di una terra dalla straordinaria qualità di vita, dove ambiente, cultura, identità e innovazione si fondono in una combinazione unica.

UN’ISOLA PARCO. Due parchi nazionali e tre regionali, cinque aree marine per un totale di 450 chilometri di costa, 25mila ettari di territorio e 78mila di mare. La valorizzazione sostenibile del paesaggio sardo parte da questi territori ‘protetti’ e si snoda attraverso nove itinerari che, oltre al valore aggiunto di bellezze naturalistiche e tutela ambientale, propongono eventi culturali e identitari, eccellenze artigianali ed enogastronomiche. Un progetto che ha per capofila il consorzio gestore dell’Area marina protetta di Tavolara - Punta Coda Cavallo (in Gallura), a coordinare i lavori delle altre aree marine, di Capo Carbonara (Villasimius, CA), della Penisola del Sinis (provincia di Oristano), dell’Asinara (provincia di Sassari) e di Capo Caccia, unita al parco di Porto Conte (Alghero), del parco nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena (in Gallura) e quelli regionali di Tepilora - Rio Posada (provincia di Nuoro) e Molentargius - Saline (Cagliari e hinterland). Attorno agli innovativi percorsi, proposti a buyer, delegazioni internazionali e visitatori di Expo, è stata attivata un’animazione nella fase di ‘follow up’ della partecipazione sarda all’Esposizione universale.

ITINERARI SUGGESTIVI. Gli itinerari sono stati raccolti in una guida cartacea ‘Le più belle escursioni nelle Aree protette della Sardegna’, dedicata alle esplorazioni marine e immersioni subacquee in fondali mozzafiato e alle visite ed escursioni negli scorci più affascinanti dei parchi regionali. Racconta le suggestioni dei luoghi e le eccellenze delle aree coinvolte e sarà presto fruibile in digitale, attraverso pc, tablet e smartphone. Un saggio dell’eccellenza naturale è offerto anche da una serie di video prodotti nell’ambito del progetto, ognuno contrassegnato da un colore secondo la tematica dei percorsi naturalistici. Tra questi spicca il filmato in 3D ‘Blu senza fine’, che durante la settimana della Sardegna in Expo (metà settembre), ha immerso gli spettatori nelle acque delle aree marine, passando dall’immutabilità delle rocce millenarie alla vitalità di migliaia di specie marine, alla scoperta delle radici sarde, custodite nei fondali. 

Nel viaggio alla scoperta delle aree protette della Sardegna, la prima di quattro tappe è il Nord–est dell’Isola, con l’esplorazione di area marina di Tavolara – Capo Coda Cavallo e parco dell’arcipelago della Maddalena:

TAVOLARA – CAPO CODA CAVALLO. Abbracciando uno dei tratti di costa più belli e suggestivi del Mediterraneo, si estende per circa 15mila ettari su acque limpide e cristalline, insenature e calette che da Capo Ceraso si estendono fino a Punta l’Isuledda. L’Amp di Tavolara – Capo Coda Cavallo, nata nel 1997, comprende al suo interno zone di protezione speciale (isole di Tavolara, Molara, e Molarotto) e un sito di interesse comunitario: lo stagno di San Teodoro, visitabile con un agevole e suggestivo sentiero, punto di sosta dei fenicotteri rosa nei periodi migratori e residenza del cavaliere d’Italia. Qua si pratica un’antica pesca artigianale. L’area marina è ideale per l’attività subacquea: siti di immersione, percorsi collaudati, ambienti ricchi di biodiversità e popolati da sciami di pesci confidenti. Cernie, corvine e saraghi offrono ai subacquei spettacoli indimenticabili. Mentre i 18 centri di immersione autorizzati garantiscono professionalità e sicurezza sia per immersioni con autorespiratori che per lo snorkeling guidato. A proposito di vacanze attive, in Gallura 800 chilometri di coste e isole minori offrono la possibilità di praticare vela, canoa e kayak. Tra Olbia e Arzachena le cime granitiche di San Pantaleo, erose dal vento, offrono accattivanti escursioni lungo sentieri dai quali osservare la Costa Smeralda, i rilievi dell’interno e sullo sfondo le isole dell’Amp. Lo scenario naturalistico è completato dal profumo della macchia mediterranea, dai sapori della cucina gallurese, dalla varietà di colori e ricami degli abiti tradizionali e dalle attrazioni culturali. Tra tutte ricordiamo tra fine luglio e metà agosto, Time in Jazz, una delle più prestigiose rassegne internazionali del genere, e Una notte in Italia, festival cinematografico dove si mescolano attori e spettatori nello scenario unico, sospeso tra mare e montagna, dell’isola di Tavolara. Tantissime le testimonianze archeologiche: circoli megalitici, villaggi nuragici, tombe di giganti e fortificazioni. L’epoca di maggiore splendore fu quella punico - romana documentata da resti della cinta muraria di Olbia, ritrovamenti a mare e su terraferma. Quanto all’enogastronomia, la tradizione dell’allevamento dei mitili, molluschi (ostriche e arselle) e di altri prelibati frutti di mare ha radici quasi centenarie. Non a caso, oggi le produzioni più importanti della zona sono molluschicoltura e quelle vitivinicole, specie il vermentino di Gallura.

ARCIPELAGO DELLA MADDALENA. È il primo parco nazionale della Sardegna, istituito nel 1994, l’unico in Italia sul territorio di un solo comune. Il Parco geomarino dell’arcipelago della Maddalena si estende su una superficie, tra terra e mare, di circa 20mila ettari. Precisamente su 180 chilometri di coste, un decimo del litorale sardo, comprendendo l’area marina e quella terrestre, ovvero oltre 60 isole e isolotti di natura granitica e scistosa, meta di immancabili e indimenticabili tour in barca. L’arcipelago, sito di interesse comunitario, è uno dei paesaggi più suggestivi del mondo per morfologie, flora, acque e biocenosi marine. Il territorio è caratterizzato da rocce, le cui forme sembrano monumenti naturali. Quasi mille le specie vegetali: alcune note in Sardegna soltanto nell’arcipelago e con status di protezione elevata. Nel Parco sono presenti le formazioni tipiche della costa mediterranea. L’arcipelago è zona di interesse anche per fauna terrestre e marina. Il nome della famosa spiaggia rosa di Budelli, per esempio, deriva dal colore dai sedimenti che la costituiscono: un protozoo del gruppo dei foraminiferi, piccolo organismo che aderisce a scheletri, conchiglie, alghe, coralli, gusci di molluschi, ma soprattutto trova habitat ideale nella posidonia. Una citazione merita anche la ‘pinna nobilis’, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo (può eccezionalmente superare un metro d’altezza). Il tursiope è il cetaceo più comune ed è spesso protagonista di incontri ravvicinati con gli esseri umani: è un delfino con una corporatura possente e muscolosa e con la parte anteriore del capo corta e tozza. Ne sono stati osservati gruppi anche di trenta esemplari. Altra specie tipica è la tartaruga ‘caretta caretta’: nel parco è possibile incontrarla con facilità. I fondali sono una delle risorse maggiori, presidiati da centri di immersione nelle secche di Spargi e di Spargiotto, Punta Coticcio, Grottino di San Francesco.

La vicenda millenaria di uno spazio strategico nel Mediterraneo è stata scandita dal Neolitico a oggi: chiunque si avventurasse per le acque del Mediterraneo doveva almeno incidentalmente passare attraverso l’arcipelago prima di affrontare le Bocche di Bonifacio. Il museo geo-mineralogico di Stagnali nell’isola di Caprera espone campioni di rocce, minerali, fossili, sabbie di spiaggia, conchiglie, flora e fauna marina, provenienti essenzialmente da località del Parco. La storia della comunità maddalenina s’intreccia simbolicamente con quella nazionale nell’isola di Caprera, ultimo rifugio di Garibaldi, eroe dell’Unità d’Italia. Qua si stabilì nel 1855 e vi morì nel 1882, diventando ‘agricoltore’ come lui stesso dichiarò. Mentre costruiva nell’isola disabitata la ‘Casa bianca’, impostava la sua fattoria. La figura e la vita dell’‘Eroe dei due mondi’ sono il cuore del progetto di recupero di luoghi e terreni per costruire un compendio didattico-scientifico.

Prossima tappa il Nord-ovest dell'Isola con i parchi regionali dell’Asinara e di Porto Conte (con annessa l’area marina di Capo Caccia).