Aree di crisi non complessa, è boom: sportello chiuso

Sono 231 le domande pervenute a Invitalia per i programmi di investimento finanziati dal Ministero dello Sviluppo economico attraverso la Legge 181 per le Aree di crisi non complessa. Lo sportello per la presentazione delle domande è rimasto aperto appena 36 ore. Le domande inoltrate richiedono agevolazioni per una cifra estremamente superiore alle risorse disponibili, che ammontano complessivamente a 124 milioni di euro. Le richieste invece arrivano a 1miliardo di euro di investimenti e a una richiesta di agevolazioni pari a 669milioni di euro.

Il settore per cui sono state presentate più domande è il manifatturiero, poi i servizi alle imprese, il turismo e l’energia. Un risultato che ha reso necessario procedere – attraverso un decreto in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale – alla chiusura dello sportello dal 6 aprile per esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

La legge 181 del 1989 sostiene i processi di rilancio delle aree di crisi complesse e accompagna la crescita in alcuni territori individuati come aree di crisi industriale non complessa, ritenuti più bisognosi di intraprendere percorsi di sviluppo. A questi territori fanno riferimento le proposte di investimento formulate a Invitalia. La legge finanzia progetti di investimento superiori a 1milion e mezzo di euro per l’ampliamento, la ristrutturazione e la delocalizzazione di stabilimenti produttivi che potranno essere realizzati nei 1.872 comuni ricadenti nelle aree di crisi industriale non complessa.