Obiettivi del risparmio energetico e campi d’intervento

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Sviluppo sostenibile, risparmio ed efficientamento energetico, utilizzo di energie rinnovabili, riduzione delle emissioni climalteranti, green economy, sono tutti concetti che soprattutto negli ultimi 20 anni hanno caratterizzato le politiche di sviluppo politico, industriale e di mercato, nella convinzione generale che ambiente, sviluppo economico e benessere debbano coesistere senza compromettere il futuro del Pianeta e delle Generazioni che verranno.

L’Unione Europea si è dimostrata particolarmente sensibile e attiva nell’impegnare i Paesi membri nell’adottare nuovi modelli di sviluppo, rigorosi nella salvaguardia ambientale e nel promuovere linee programmatiche tendenti all’efficientamento energetico di settori energivori quali edilizia, trasporti e industria, approvando di volta in volta obiettivi sempre più ambiziosi di abbattimento di consumi ed emissioni climalteranti.

Gli obiettivi di risparmio energetico dell’Italia sono stati definiti dal Decreto legislativo 102 del 4 Luglio 2014, che in attuazione della Direttiva europea 2012/27/UE sull’efficienza energetica, indica in 20 milioni di TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) la riduzione attesa di consumo di energia primaria nel periodo 2014-2020. Numerosi strumenti finanziari comunitari e nazionali incentivano i vari attori pubblici e privati al perseguimento di tale obiettivo, dai fondi strutturali europei ai vari programmi nazionali sottoforma di tariffe incentivanti a valere sulla quantità di energia prodotta o risparmiata, o crediti di imposta sull’ammontare dell’investimento.

Ma che cosa si intende per efficienza energetica? Il Decreto legislativo 115 del 30 Maggio 2008 che ancora oggi è il testo normativo di riferimento sull’efficienza nell’uso finale dell’energia, definisce il concetto come “il rapporto tra i risultati in termini di rendimento, servizi, merci o energia, da intendersi come prestazione fornita, e l'immissione di energia”.

 In altre parole l’efficienza energetica mira in primis a utilizzare meno energia in termini assoluti a parità di risultato finale (ad esempio per riscaldamento e raffrescamento in edilizia, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione, trasporti, etc.), e si associa agli obiettivi di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili al posto delle fonti fossili e inquinanti per ridurre l’emissione di gas climalteranti a parità di quantità di energia consumata.

Nel corso del 2015 si è registrato un consumo finale di energia di circa 125 milioni di TEP, destinato prevalentemente a usi industriali (22%), trasporti (31,5%) e civili/residenziali (37,5%).

Soprattutto il dato del consumo del settore civile assume una sua precipua rilevanza, perché la particolare vetustà del comparto immobiliare italiano (pubblico e provato) offre oggi enormi margini di miglioramento della prestazione energetica degli edifici sottoposti a riqualificazione tecnologica, che tutta la recente normativa in materia di efficientamento energetico ha inteso promuovere con numerose linee di incentivazione. In particolare il Decreto legge n. 63 del 4 Giugno 2013, convertito nella Legge n. 90 del 3 Agosto 2013, ha previsto che i nuovi edifici, dal Gennaio 2019 per il settore pubblico e dal Gennaio 2021 per tutti gli altri settori, siano edifici ad energia quasi zero (NZEB), concetto che fonde in se’ quello di edificio a basso consumo energetico (casa passiva), con la produzione di energia da fonti rinnovabili.

 

CONSUMI FINALI DI ENERGIA (MTEP) – Fonte: MISE Bilancio energetico nazionale

 

2014

2015 (dati provvisori)

 

Totale

Solidi

Gas

Petrolio

Rinnovabili

Energia el.

Totale

Var % 14-15

Industria

27,929

2,677

11,471

3,948

0,034

9,308

27,437

- 1,8

Trasporti

38,117

 

0,901

36,735

1,145

0,911

39,691

4,1

Usi civili

43,422

 

23,504

3,007

6,292

13,816

46,619

7,4

Agricoltura

2,712

 

0,139

2,136

0,009

0,468

2,752

1,5

Usi non energetici

5,298

0,057

0,568

4,948

 

 

5,573

5,2

Bunkeraggi

2,291

 

 

2,578

 

 

2,578

12,5

TOT.

119,769

2,734

36,583

53,352

7,479

24,501

124,649

4,1


Per meglio capire la portata dell’attuale rivoluzione nel settore edilizio basta confrontare i valori di consumo energetico relativi alle varie classi di efficienza energetica degli edifici (kWh/m2/anno):


Puntare quindi ad una nuova economia ad efficienza energetica significa perseguire tre fondamentali obiettivi:

-  rilancio dei diversi settori interessati dalle politiche di efficientamento energetico, dai trasporti all’edilizia, anche come catalizzatore e volano per lo sviluppo industriale di nuove tecnologie;

-  creazione di nuovi posti di lavoro nei comparti industriali e imprenditoriali interessati;

-  aumento della competitività delle imprese grazie alla riduzione dei costi di gestione e all’allocazione delle risorse risparmiate su ammodernamento strutturale, ricerca e sviluppo.

 

Per scoprire gli incentivi per l’efficientamento energetico e per l’utilizzo delle fonti rinnovabili vai all'articolo di approfondimento al seguente link.

 

 

 

Aggiornato il 21/07/2017