Vaccini, Confesercenti: "I ritardi colpiscono i consumi"

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"Il vaccino è una priorità per la salute pubblica ma anche per l’economia - scrive Confesercenti in un comunicato stampa - La ripresa dipende fortemente dai risultati che si riusciranno ad ottenere con la campagna di vaccinazione". Secondo l'associazione di categoria, soltanto un pieno conseguimento degli obiettivi annunciati potrà restituire alle famiglie la fiducia necessaria per riportare i consumi ai livelli pre-pandemici: "Possiamo stimare che ogni mese di ritardo nella campagna vaccinale determini 4,7 miliardi di mancato recupero dei consumi e una corrispondente perdita di PIL dello 0,3%. Un ulteriore costo reale che l’economia italiana non può evidentemente permettersi".

Particolarmente drammatiche sarebbero poi le conseguenze per alcuni specifici comparti. "Occorre considerare che l’arretramento dei consumi si concentra soprattutto su alcune tipologie di spesa, che stanno sopportando l’intero onere dell’emergenza sanitaria. Il raggiungimento di una significativa soglia di immunità nella popolazione italiana restituirebbe il 30% di spesa delle famiglie al comparto degli “Alberghi e pubblici esercizi”, il 21% di spesa alla “Ricreazione e cultura”, il 17% all’Abbigliamento.  Nel frattempo, questi comparti registrano il seguente ridimensionamento sul PIL: dal 6,2 al 4,4% per “Alberghi e pubblici esercizi”; dal 4,2 al 3,3% per la “Ricreazione e cultura”; dal 3,7 al 3% per l’Abbigliamento. Dinamiche che evidenziano chiaramente l’attuale impossibilità dei consumi interni di spingere la crescita dell’economia italiana".

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Ricerca e innovazione
29/01/2021