Turismo sostenibile: 9 imprese su 10 sensibili all'ambiente

bambina che abbraccia un albero

Per avere successo come destinazione turistica non basta disporre di alcune prerogative come la buona posizione geografica e le giuste attrattive. In uno scenario competitivo come quello attuale sono tante le variabili che influenzano sia la scelta dei turisti che degli imprenditori e, aggiungeremmo, degli investitori.


Quindi, cosa può fare la differenza e rendere unica una destinazione? Sono molte le variabili (materiali ed immateriali) che generano un valore aggiunto: le caratteristiche del tessuto imprenditoriale, il livello qualitativo dei servizi per il turista ed i cittadini, la valenza dei trasporti, la fruibilità e tutela delle risorse ambientali e storiche, la valorizzazione delle tradizioni culinarie, la presenza di aree di aggregazione e di scambio culturale e così via. Tutti questi elementi compongono quello che può definirsi “ambiente” economico, socio-culturale e naturale. Tuttavia non è la mera presenza di questi fattori a contraddistinguere la destinazione vincente: è l’equilibrio tra questi elementi, la loro tutela e il loro livello di fruizione da parte dei cittadini e dei turisti, che può determinare la sostenibilità e la qualità turistica del territorio.

Ecco che la competitività dell’industria turistica a livello nazionale e internazionale si confronta necessariamente con quel valore aggiunto definito “sostenibilità turistica”, già radicato ad esempio nel Nord Europa e che pone la tutela del territorio e l’alta qualificazione dei servizi, al centro delle strategie di governance locali.

Non è un caso che siano anche gli operatori dell’intermediazione organizzata ad indicare la sostenibilità tra i fattori che influenzano i turisti nella scelta della destinazione: in prima linea troviamo la richiesta di viaggi esclusivi (quasi 85% degli operatori), al secondo posto la qualità dell’offerta turistica (65%), a cui segue il rapporto qualità-prezzo (58%) e al quarto posto, appunto, la sostenibilità (13%)1 come fattore che determina la scelta del territorio in cui trascorrere la vacanza.

La trasversalità del concetto di sostenibilità turistica rappresenta la chiave di lettura delle strategie di successo delle imprese e della destinazione perché va a toccare non solo l’esperienza di vacanza ma la vita quotidiana sul territorio. Tra le principali sfide per il turismo sostenibile, infatti, l’Unione Europea indica la promozione del benessere della comunità locale, la destagionalizzazione della domanda turistica per evitare lo sfruttamento intensivo del territorio, lo sviluppo della mobilità alternativa, l’accessibilità del territorio e dei servizi a tutti i turisti e cittadini, il miglioramento delle condizioni di lavoro e, dulcis in fundo, la tutela e valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali2.

A proposito di tutela ambientale - caposaldo del turismo sostenibile - quasi 9 imprese ricettive italiane su 10 adottano azioni di sensibilizzazione ambientale, in primis raccolta differenziata dei rifiuti (92%), sistemi di risparmio energetico (85%), idrico (48%), formazione del personale sul tema della sostenibilità (33%) e sensibilizzazione della clientela (29%)3.

In particolare, tra le imprese certificate Ospitalità Italiana le principali buone pratiche messe in atto dagli operatori del comparto ricettivo spaziano dalla formazione del personale al risparmio energetico ed idrico, a cui si aggiunge la raccolta differenziata soprattutto per le imprese ristorative.

Nell’impostazione delle strategie di sviluppo locale ed imprenditoriale, quindi, si rende necessario focalizzare l’attenzione sul turismo sostenibile per rispondere in modo efficace e determinato alle aspettative dei turisti, sempre più attenti e consapevoli nel voler vivere la vacanza nel rispetto del territorio e della cultura locale.
Fonte: Impresaturismo

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1Fonte: ONT – Dati Unioncamere Isnart; Indagine condotta nel 2014 ad un campione di 600 tour operator internazionali
2Comunicazione COM(2007)621 def. – Agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo
3Fonte: ONT – Dati Unioncamere Isnart; Indagine alle imprese turistiche, anno 2013