"Su Brascieri", i globetrotter del cibo che promuovono Porto Conte e le sue eccellenze

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Alessandra Migheli e Stefano Sarria di Mangiasardo a bordo di Su Brascieri

Promuovere il territorio attraverso la valorizzazione, la rivisitazione e la commercializzazione delle sue eccellenze enogastronomiche. È la missione itinerante di “Mangiasardo”, la società fondata nell’aprile del 2015 da Alessandra Migheli e Stefano Sarria. Grazie all’intuito, all’entusiasmo e alla visione condivisa anche con altri supporter, i due hanno trasformato la passione per la cucina, l’amore per la tradizione e la predilezione per i prodotti tipici in uno dei primi esperimenti di “street food identitario”, dando il via a un viaggio che oggi ha come destinazione finale il Parco naturale regionale di Porto Conte. A raccontare l’avventura di Mangiasardo a SardegniaImpresa sono i diretti interessati.

«Abbiamo costituito la società con l’intento di realizzare un food truck da noi allestito per metterci nelle condizioni di portare “in giro” la cucina sarda», raccontano Alessandra Migheli e Stefano Sarria. «Così è nato “Su Brascieri”, il furgoncino a bordo del quale abbiamo portato l’eccellenza della cucina tipica e dei prodotti caratteristici dell’isola», spiegano. Quando si sono incontrati e dopo aver constatato che si erano create le condizioni favorevoli per avviare l’esperimento, i due facevano tutt’altro. Ma non sono degli improvvisati. «Io venivo già da esperienze familiari nel settore turistico e della ristorazione, poi ho scelto di dedicarmi ad altro per mestiere», racconta Sarria. «Quando ho incontrato Alessandra, ci siamo subito trovati sulla stessa lunghezza d’onda in fatto di cucina, sapori e prodotti, ma anche su cosa si potesse fare per promuovere il territorio a partire da una delle sue risorse maggiori: il cibo», aggiunge. «Per me sino a quel momento la cucina era stata solo una passione domestica, un impulso quasi sopito», aggiunge Migheli. «Ma insieme abbiamo deciso di scommettere perché crediamo molto nella potenzialità di un settore che ha ancora enormi margini di crescita».

Era la primavera del 2015 e la moda dello street food di qualità e tendenzialmente “tipico” stava per esplodere anche in Sardegna dopo aver fatto il giro del mondo. Alessandra Migheli e Stefano Sarria non ci hanno pensato due volte, non hanno atteso i tempi della burocrazia per avere finanziamenti o supporti e si sono messi in moto. Nel vero senso della parola. «Da un lato abbiamo iniziato a battere l’isola palmo a palmo alla scoperta delle migliori produzioni artigianali di paste, pani, dolci, carni, formaggi, vini e quant’altro – raccontano – dall’altra li abbiamo caricati sul food truck e abbiamo girato per sagre, fiere, eventi e manifestazioni di ogni genere, facendo conoscere la cucina sarda anche in contesti più aperti». Addirittura “Su Brascieri”, il furgoncino a bordo del quale si preparano maiale, culurgiones, dolci di ricotta e altre prelibatezze regionali, è stato utilizzato per il catering di importanti produzioni cinematografiche ospiti nell’isola.

«Il cibo di strada non l’abbiamo certo inventato noi – dichiarano con la massima onestà – ma per noi è stato lo strumento per ritagliarci quel ruolo di vetrina sull’eccellenza sarda che è sempre stato il nostro chiodo fisso». Già, perché la molla di tutto è stata proprio quella. «Andare di paese in paese per scoprire quante ottime produzioni ci siano, e quanto sia difficile per loro varcare i confini di limitate aree geografiche, è stato quello che ci ha spinto a fare da promotori di tutto quel bendidio», è la spiegazione. «Intercettare prodotti che abitualmente non si trovano nei supermercati e portarli là dove non sarebbero mai potuti arrivare – raccontano – è stata la scommessa su cui ci siamo spesi con grande sacrificio ma con altrettanta soddisfazione». Più che cuochi o ristoratori ambulanti, infatti, «ci sentiamo ambasciatori del made in Sardinia, portavoce dell’isola, del suo territorio, delle sue aziende e delle sue bontà», è la loro visione.

Il loro pellegrinaggio per il momento ha raggiunto una destinazione più stabile. «Il luogo in cui trascorrevamo la maggior parte dell’anno era Porto Conte», riferiscono ancora Migheli e Sarria. «Ad Alghero il piano commerciale non consente la somministrazione itinerante dopo le 14, così ci è toccato andare a caccia di turisti fuori dal centro abitato», spiegano. È così che «siamo entrati in contatto con il Parco naturale regionale di Porto Conte, che vedendo quello che facciamo ci hanno identificato come una potenziale risorsa per promuovere il suo territorio, le sue aziende e i suoi prodotti». In attesa di un bando al quale parteciperanno di certo, i due di “Mangiasardo” hanno parcheggiato “Su Brascieri” all’ombra di un albero e hanno preso in gestione in via sperimentale l’Emporio del Parco.

Nella struttura che un tempo ospitava i responsabili della casa circondariale di Tramariglio è nato uno spazio in cui è possibile degustare e acquistare i prodotti delle aziende che hanno ottenuto il Marchio di certificazione di qualità emesso dal Parco nell’ambito di un progetto che lo vede alleato a livello internazionale con la Rete dei Parchi. «Ora giriamo solo per andare nei luoghi dove si possono produrre al meglio certi prodotti, come per esempio il pane carasau fatto con le farine del Parco – prosegue il loro racconto – ma la nostra missione resta sempre la stessa: promuovere il territorio e il suo sconfinato patrimonio agroalimentare ed enogastronomico».

26/11/2019