Rifiuti: Sistri addio. Il ministro Costa annuncia un nuovo sistema di tracciabilità

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Tracciabilita dei rifiuti

«Entro la prossima primavera entrerà in funzione un nuovo sistema di tracciabilità dei 140 milioni di tonnellate di rifiuti speciali che si movimentano in Italia». L’annuncio fatto alla stampa nelle scorse settimane dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, va oltre il Sistri. «Il sistema di controllo ambientale dei rifiuti, in vigore da una decina di anni, non ha funzionato – dice il ministro – credo che vada ripensato il sistema e che il Sistri non vada migliorato, ma mandato in pensione». Secondo Costa è un passaggio necessario. «Il codice penale punisce i trafficanti illegali di rifiuti, autorità giudiziaria e magistratura lavorano per prevenire e reprimere questi traffici criminali – spiega – in base al Sistri, una scatoletta nera viene applicata sotto i tir e i mezzi di trasporto dei rifiuti, così da tracciare i percorsi dei mezzi, ma dobbiamo riconoscere che il sistema non ha funzionato». Eppure superarlo non è complicato. «Quasi tutti i mezzi sono dotati di gps e rilevatori satellitari – è l’idea del ministro – vanno messi in rete».

Il sistema di tracciabilità dei rifiuti bocciato da Costa è nato nel 2009 e da allora è oggetto di continui rinvii, l’ultimo dei quali ne prevede la piena operatività dal 1° gennaio 2019, anche se a questo punto è lecito attendersi ulteriori novità. Il ministro intende percorrere una strada diversa da quella delle semplificazioni, modifiche e miglioramenti annunciati finora: eliminare il vecchio sistema per sostituirlo con uno nuovo, basato sui sistemi di localizzazione gps spesso già presenti sulle flotte dei veicoli da trasporto. Nel frattempo, tuttavia, si resta nel limbo di obblighi di iscrizione e pagamento dei contributi, e relative sanzioni, per un sistema mai completamente nato.

Argomenti
Ambiente e salute
19/10/2018