Resto al sud, il Decreto Rilancio assicura ulteriore liquidità alle imprese finanziate

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Buone notizie per i destinatari di “Resto al sud”. Il Decreto Rilancio ha messo ulteriore liquidità a fondo perduto a disposizione delle imprese. Il provvedimento è all’articolo 245 del Decreto Rilancio, che prevede misure di sostegno per i beneficiari del programma istituito dall’articolo 1 del Decreto Legge 91 del 2017, convertito con modificazioni dalla legge 213 del 2017, recante misure urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno. Lo scopo è di salvaguardare continuità aziendale e livelli occupazionali per fruitori della misura e far fronte alla crisi di liquidità scaturita dall’emergenza.

I fruitori di Resto al Sud possono accedere a un ulteriore contributo a fondo perduto a copertura del capitale circolante in misura pari a 15mila euro per le attività di lavoro autonomo e libero professionali esercitate in forma individuale, 10mila euro per ciascun socio fino a un importo massimo di 40mila euro per ogni società. Stando a quanto previsto per avere accesso al contributo occorre avere completato il programma di spesa finanziato dalla misura, essere in possesso dei requisiti attestanti il corretto utilizzo delle agevolazioni e non trovarsi in una delle dieci condizioni che determinano la revoca totale o parziale delle agevolazioni, previste dal 1° comma dell’articolo 13 del Decreto Ministeriale 174 del 2017, avere adempiuto agli oneri di restituzione delle rate del finanziamento bancario pari al 65% del finanziamento complessivo. Il contributo viene erogato in una unica soluzione da Invitalia, che gestisce il programma.

Resto al sud favorisce la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia: Lazio, Marche, Umbria. L’incentivo è riservato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 45 anni e finanzia attività produttive in industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, attività libero professionali. Sono escluse le attività agricole e il commercio

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese con un limite di 50mila euro per ogni richiedente, arrivando a un massimo di 200mila euro nel caso di società composte da quattro soci. I fondi disponibili ammontano a 1miliardo e 250milioni di euro. Il programma copre spese per ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, macchinari, impianti e attrezzature nuovi, programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e le telecomunicazioni, spese di gestione, massimo 20% del programma di spesa.

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Agevolazioni imprese
31/05/2020