Rapporto Confapi 2018 sulle Pmi, più investimenti e posti di lavoro

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Presentazione Rapporto Confapi 2018

Le imprese sarde si aprono di più ai mercati esteri, l’occupazione registra segnali positivi e gli investimenti crescono. Per tante di loro ci sono ancora criticità che rallentano l’effettiva ripresa economica, ma si intravedono segnali che invitano alla fiducia. È lo scenario dai toni chiaroscuri che emerge dal Rapporto congiunturale elaborato da Confapi Sardegna sull’andamento delle piccole e medie imprese sarde nel 2017, presentato a Cagliari. L’indagine si basa su un campione di 250 realtà: il 26% dell’universo Confapi Sardegna. Ad avere ottenuto i maggiori incrementi di fatturato sono state le imprese agroalimentari, che hanno registrato un saldo positivo del 36%, e quelle del comparto dei servizi turistici, con un +35%. Le aziende con maggiori difficoltà sono quelle delle costruzioni e metalmeccaniche, che perdono rispettivamente il 17 e il 6%. Sul fronte occupazionale, dati positivi per l’agroalimentare, che cresce del 25%, nel metalmeccanico, +4%, e nei servizi +18%. Calano del 22% gli addetti delle costruzioni e legno, negli altri settori diminuiscono del 13%. Le imprese più propense all’export nazionale e internazionale sono quelle dell’agroindustria, che toccano quota 67%, e dei servizi, che raggiungono il 52%.

«Occorre ridefinire la politica industriale regionale, soprattutto per quanto riguarda la presenza delle grandi imprese in Sardegna», commenta il presidente di Confapi Sardegna, Mirko Murgia. «Bisogna concentrare e integrare investimenti, cultura imprenditoriale e cultura manageriale, innovazione e competitività», aggiunge. Alla presentazione del report hanno assistito il vicepresidente della Regione e assessore della Programmazione, Raffaele Paci, e l’assessore degli Enti locali e dell’Urbanistica, Cristiano Erriu. «Il sistema sardo delle piccole e medie imprese ha notevolmente migliorato la sua competitività, rimettendo in moto l’economia e creando nuovi posti di lavoro», sottolinea Paci. «Finalmente, nel classico quadro in chiaroscuro che emerge dai rapporti sull’economia, il chiaro prevale sullo scuro – prosegue – ora bisogna rafforzare questo trend, proseguendo con le politiche concrete che la giunta ha messo in campo da subito e che hanno permesso di ottenere i miglioramenti registrati: non bastano ma confermano che la strada è quella giusta».  Secondo Erriu, «chi afferma che la Legge urbanistica non ha nulla a che fare con l’economia, non sa che dice». Al contrario, «questa legge non ha un effetto diretto e immediato, ma è di sviluppo che sono affidate ad altre scelte – sottolinea l’assessore – è uno snodo fondamentale e senza non ce la si fa».

Argomenti
Piccole e medie imprese, Internazionalizzazione ed export
05/07/2018