Radoff, la tecnologia sarda contro il gas Radon sbarca in Canada

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La tecnologia sarda per la lotta al gas Radon sbarca in Nord America. È stata siglata nei giorni scorsi la partnership tra Radoff – startup con sedi a Bologna e in Sardegna che ha messo a punto un dispositivo per il monitoraggio e la bonifica in ambiente indoor del Radon, un gas radioattivo incolore e inodore, responsabile di oltre 3mila decessi all’anno solo in Italia – ed eliquidMEDIA International, società con sede a Windsor, in Canada. La collaborazione permetterà anzitutto a Radoff di aprire una filiale in territorio canadese, dove il problema del Radon è particolarmente sentito ed è oggetto di campagna di sensibilizzazione e prevenzione da parte di privati ed enti pubblici.

Non solo. L’accordo con eliquidMEDIA porterà a una implementazione dei device targati Radoff, a cominciare da quella di “Amazon Alexa”, l’intelligenza artificiale di Amazon che funge da assistente personale di vari dispositivi tecnologici. Oltre a ciò, lo staff di eliquidMEDIA svolgerà attivamente attività di ricerca insieme ai tecnici di Radoff, permettendo a questi ultimi di ottenere i requisiti necessari per potersi affacciare sul mercato nordamericano.

«Quella con eliquidMEDIA International è una partnership importantissima, che conferirà alla nostra startup una dimensione e una vocazione internazionali», dice l’amministratore delegato di Radoff, Domenico Cassitta. «Potremmo arricchirci dal punto di vista tecnologico e scientifico grazie al supporto del nostro nuovo partner, che ringraziamo per aver creduto in noi e per averci offerto questa possibilità».

Nelle scorse settimane Radoff è stata tra le 16 finaliste di B Heroes, format televisivo dedicato da Sky all’imprenditoria. Lo scorso dicembre la startup ha beneficiato del grosso investimento di un fondo inglese, compiuto attraverso il portale CrowdFundMe. Altri riconoscimenti erano arrivati nei mesi precedenti, dalla finalissima in novembre del Premio Cambiamenti, promosso da Cna, a quella di Research to Innovation, nato per supportare iniziative di trasferimento tecnologico nel nostro Paese, promuovendo lo sviluppo di servizi e prodotti innovativi», spiega Cassita. Il riferimento è alle tecnologie di frontiera nell’ambito della ricerca sulla fisica delle particelle, «opportunità che consentirà al nostro team di usufruire delle tecnologie all’avanguardia messe a disposizione dal Cern di Ginevra e dall’Istituto nazionale di fisica nucleare – conclude – per portare avanti la battaglia e la ricerca di soluzioni contro il gas Radon».

Argomenti
Ambiente e salute
30/06/2020