Poli europei di innovazione digitale, via alla selezione che rivoluzionerà Pmi e Pa

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digital divide - immagine simbolica

Sarà aperta sino alle 19 del 24 settembre 2020 la procedura di preselezione nazionale per l’istituzione della rete europea di Poli europei di innovazione digitale. Lo prevede il decreto del Ministero dello Sviluppo economico emanato nei giorni scorsi, con cui vengono resi noti i criteri e le modalità di presentazione delle domande e dei progetti da finanziare.

Nel contesto del “Programma Europa Digitale” a sostegno della trasformazione digitale delle società e delle economie europee è prevista la costruzione di una rete europea di Poli di innovazione digitale col compito di assicurare la transizione digitale della pubblica amministrazione e dell’industria, specie le Pmi, con l’adozione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la sicurezza informatica.

Il 6 agosto scorso era stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra i ministri dello Sviluppo economico, dell’Università e della ricerca e dell’Innovazione tecnologica e digitalizzazione, per strutturare la collaborazione istituzionale e definire la procedura di preselezione e il cofinanziamento nazionale.

La procedura di individuazione dei Poli prevede una selezione in due fasi:

  • la preselezione nazionale dei soggetti con capacità tecnico-scientifica e giuridico-amministrativa;
  • la gara gestita dalla Commissione europea aperta ai candidati presentati dagli Stati membri.

La copertura dei costi ammissibili in alcuni casi potrà essere pari al 100%.

Il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato 97 milioni di euro per il cofinanziamento delle iniziative a valere sul Fondo per la crescita sostenibile. Alla quota potranno concorrere altri Ministeri, le Regioni, le Province autonome e altre amministrazioni pubbliche.

Per il ministro Stefano Patuannelli «il trasferimento tecnologico e la digitalizzazione sono tra le priorità di politica industriale europea, con questo bando rendiamo i nostri centri di innovazione e di trasferimento tecnologico più forti e più uniti, migliorando il sostegno alle Pmi in questa trasformazione essenziale per la loro competitività». Pattuanelli sottolinea anche che «il governo è impegnato a favorire la trasformazione digitale del sistema produttivo e della pubblica amministrazione, come volàno di sviluppo e di crescita economica a livello nazionale ed europeo».

Il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, rimarca che «i poli sono un’azione fondamentale per l’attuazione del processo di trasformazione digitale del Paese e del trasferimento tecnologico al sistema produttivo delle Pmi e alla PA». Non solo. «Si realizza così una rete di nodi distribuiti sul territorio italiano ma integrati nella rete europea della ricerca e dell’innovazione – conclude – che va a rinsaldare un forte legame anche con le iniziative svolte in ambito regionale».

Anche per il ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, «è un passo importante per sviluppare una rete di poli di innovazione digitale italiana ed europea», anche perché «per poter competere a livello internazionale è necessario un gioco di squadra, sviluppare le eccellenze territoriali già nate e farne crescere di nuove».

Argomenti
Ricerca e innovazione
14/09/2020