Opportunità: 5 novità importanti per le startup contenute nell’Investment Compact

Per le startup addio al notaio e costituzione gratis online. La permanenza nel registro speciale si estende a 5 anni. Nasce il portale unico dei bandi per le startup. Il crowdfunding si estende anche alle società di investimenti. L’Italia delle startup cambia pelle.

L’Investment Compact è legge. Martedì 24 marzo al Senato il decreto è passato senza sostanziali cambiamenti rispetto al testo discusso alla Camera. Il testo, pensato dal governo Renzi soprattutto per assicurare gli investitori italiani e esteri sullo sviluppo delle piccole e medie imprese innovative italiane, presenta alcune novità anche per quelle che vengono definite le startup innovative. Di fatto, fare impresa innovativa in Italia da oggi è un po’ più semplice. Ecco perché.

1. Startup per 5 anni

Un’azienda si potrà definire startup innovativa nei primi 5 anni d’età. Non più 4. E’ stata estesa fino al quinto anno d’età anche la possibilità di non pagare l’imposta di bollo e i diritti di segreteria.

2. Niente notaio

L’investment compact dà la possibilità di creare una società con la firma elettronica con un atto notarile ad hoc, che non necessita la firma del notaio. La norma ha creato un acceso dibattito nelle scorse settimane con la dura protesta dei notai che hanno paventato la possibilità di mettere a repentaglio l’intero sistema societario italiano. 

3. Un sito ministeriale per i bandi

Il Ministero dello sviluppo economico ha deciso di aprire una sezione del proprio sito dedicata ai bandi pubblici e privati per le startup. Con indicazioni su come partecipare e vincerli. Il Mise inoltre ha annunciato l’apertura di sito che raccoglie tutte le norme che regolano il mondo delle startup innovative. Fornendo anche in questo caso informazioni su come partecipare ai bandi e ai finanziamenti previsti per le startup.

4. Equity crowdfunding esteso alle società di investimento

L’investment compact ha inoltre stabilito che le piccole e medie imprese innovative potranno usare l’equity crowdfunding, come le startup (qui la nostra guida e un’infografica per capire cos’è), in ottica di permettere agli investitori di finanziare un’azienda in cambio dell’acquisto di titoli di partecipazione nelle società. L’aspetto più interessante però è contenuto nel comma 10 che estende alle società di investimento e a quelle di capitali che investono in startup e imprese innovative di raccogliere capitali proprio con campagne di equity crowdfunding.

5. IIT di Genova nel capitale delle startup

La Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia entrerà nel capitale delle startup. Il centro di ricerca genovese potrà partecipare al capitale delle startup insieme a soggetti pubblici e privati, se sarà consentito dal ministero dell’Istruzione e dell’Economia. Superata quindi ogni polemica derivata dal fatto che potesse diventare solo un centro di brevettazione, con una sostanziale vittoria del centro di ricerca.

Il concetto chiave dell’Investment Compact è quello però di piccola e media impresa innovativa. Cos’è? Secondo il testo è una società che abbia

  1. meno di 50 milioni di euro di fatturato all’anno e meno di 250 dipendenti:
  2. che spenda in ricerca, sviluppo e innovazione almeno il 3% in bilancio;
  3. con 1/3 di dipendenti che abbia una laurea magistrale (in alternativa 1/5 di dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori)

Avere almeno due di questi requisiti le consentirà di iscriversi al registro speciale delle pmi innovative e usufruire delle agevolazioni previste. Quali? Remunerare i dipendenti in equity (qui la nostra guida su come fare), e accedere al fondo di garanzia per le Pmi (che attualmente per le startup copre l’80% del capitale emesso dalle banche).

Fonte: http://startupitalia.eu/