L’Intelligenza artificiale inizia a diffondersi tra le imprese

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L’Intelligenza artificiale tra le imprese

Per il momento la utilizza meno del dieci per cento, ma entro i prossimi tre anni il 15 per cento delle imprese italiane intende investire sull’Intelligenza artificiale. Sono i dati dei 40mila test di autodiagnosi della maturità digitale (Selfi 4.0) realizzati attraverso i Punti impresa digitale delle Camere di commercio. Dopo i già consistenti risultati raggiunti soprattutto dopo la pandemia, la diffusione della nuova tecnologia tra le imprese compirà quindi un ulteriore passo in aventi, secondo una analisi di Unioncamere. Anche se resta un problema non di poco conto, legato alle competenze dei lavoratori. Richieste lo scorso anno a più di 6 assunti su 10, sono infatti considerate difficili da trovare nel 45,6 per cento dei casi.

Dal Selfi 4.0 emerge inoltre che dal 2021 al 2023 si è progressivamente ristretta la percentuale delle imprese appartenenti alla categoria “apprendista”, ovvero quelle che hanno mosso i primi passi nell’utilizzo delle tecnologie digitali, passando da 41,6 per cento a 37,4 per cento. Al contrario aumentano gli appartenenti alle categorie “specialista” (da 39,1 per cento nel 2021 a 41,6 nel 2023) ed “esperto” digitale (da 11,9 per cento nel 2021 al 13,6 nel 2023) ovvero, rispettivamente, le imprese che possiedono una buona autonomia nell’utilizzo del digitale e quelle che hanno digitalizzato la gran parte delle loro funzioni. Meno significative le variazioni nella categoria “campione” digitale ed “esordiente” digitale corrispondenti alle imprese di eccellenza e alle imprese che sono ancora legate a una gestione tradizionale dei processi.
Il quadro nel suo complesso conferma, perciò, un trend di progressiva acquisizione delle tecnologie 4.0 all’interno dei processi aziendali.
 

06/03/2024