
Competenze “green” per vincere sui mercati internazionali ma anche interni. Le imprese sono sempre più attente ai profili professionali con queste caratteristiche tanto che oggi 8 assunzioni su 10 sono di questo tipo. Lo dicono i numeri analizzati nell’ultima edizione del volume “Le competenze green”, curato dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, e realizzata in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne.
Nel 2024 la domanda di lavoratori con attitudine al risparmio energetico e formati alla sostenibilità ambientale è aumentata dell’1,2 per cento rispetto all’anno precedente, arrivando a oltre 4,4 milioni di assunzioni, pari all’80,6 per cento del totale delle entrate programmate. Per il 42,9 per cento dei profili ricercati la competenza green è ritenuta necessaria addirittura con un grado elevato. In particolare, l’attitudine green è necessaria per i lavori legati al comparto dell’edilizia, come i tecnici delle costruzioni civili (competenze richieste con elevata importanza al 66,6 per cento delle entrate) e i tecnici della gestione dei cantieri edili (65,7 per cento). Ma competenze green sono richieste anche a tecnici meccanici (67,1 per cento), specialisti in scienze economiche (66,4 per cento), ingegneri energetici e meccanici (65,6 per cento).
Purtroppo però le richieste delle imprese non sempre trovano corrispondenza. Nel 2024 il 47,8 per cento del totale delle assunzioni programmate non ha trovato rispose soddisfacenti. Un fenomeno che pesa quando cresce l’importanza con cui sono richieste le competenze green. Nello specifico, quando è richiesta l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale si rileva una difficoltà di reperimento pari al 49,4 per cento delle entrate, quota che arriva al 51,5 per cento quando sono necessarie con elevato grado di importanza. Le richieste maggiori riguardano il personale con una formazione tecnologica superiore (necessaria per il 90,2 per cento delle entrate con un titolo ITS Academy), ma la domanda rimane elevata anche per chi è in possesso di una qualifica e/o diploma professionale (85,3 per cento), di una laurea (84,3 per cento) o di diploma di livello secondario (82,7).