Lavoro, difficile per le imprese trovare nuovi assunti: tasso di difficoltà raggiunge il 46,1%

Contratti lavoro

A maggio le assunzioni programmate nelle imprese italiane sono 466.750, con un aumento del 5,1% rispetto all’anno scorso. Ma sulle previsioni pubblicate dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, pesa l’incognita di trovare nuovi assunti.

L’analisi registra, infatti, un aumento di 7,8 punti in un anno della difficoltà delle imprese ad assumere, che a maggio ha raggiunto una percentuale del 46,1%, soprattutto a causa della mancanza di candidati. Con riferimento ai giovani, tale tasso è pari al 47%.

Resta molto difficile reperire operai specializzati (63,0%), specie quelli addetti alle rifiniture delle costruzioni (73,5%, ma 81% tra i giovani) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (72,2%), nonché i tecnici (50,2%), in particolare quelli in campo ingegneristico (65,2%), della salute (63,1%) e della gestione dei processi produttivi (63,0%).

In assoluto le professioni più richieste sono gli esercenti e gli addetti nelle attività di ristorazione (83.030 assunzioni previste a maggio), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (42.780), gli addetti alle vendite (37.290) e i conduttori di veicoli a motori (20.930).

Davanti a queste difficoltà cresce la domanda di lavoratori immigrati, che a maggio segna +24,7% rispetto allo scorso anno e in generale riguarda il 19,5% di tutte le entrate previste.

Nel complesso l’incremento delle assunzioni rispetto al mese scorso è stato del 5,3%, mentre nel trimestre maggio-luglio l’aumento tendenziale è stato dell’1,1% (1.547.540 unità).

Molto bene l’industria (+25,4% rispetto a un mese fa, +33,1% rispetto all’anno scorso), specie nei comparti manifatturieri della carta, cartotecnica e stampa (+47,5% su base mensile e +193,5% su quella annuale), della meccatronica (rispettivamente +45,0% e +31,6%) e della metallurgia (rispettivamente +40,7% e +32,0%). Rispetto allo scorso anno importante balzo in avanti del comparto del legno e del mobile (+139,1%). Riprende a crescere in misura significativa anche il settore delle costruzioni (+29,3% in termini congiunturali, +35,9% su base annuale). Complessivamente le assunzioni programmate nell’industria sono 132.090 nel mese considerato, 400.330 nel trimestre maggio-luglio 2023.

Lieve arretramento dei servizi (-1,0% rispetto ad aprile e -3,0% rispetto a un anno fa), specie nel comparto dei servizi alla persona: -35,0% rispetto al mese scorso e -27,2% rispetto a maggio 2022. Il comparto alloggio, ristorazione e turismo si conferma quello con una maggiore domanda di lavoro (107.480 assunzioni previste a maggio, 398.560 nel trimestre maggio-luglio), ma spicca il forte incremento delle telecomunicazioni e dei media (l’incremento è del 124,3% in un mese e del 209,4% in un anno). Complessivamente le assunzioni programmate nei servizi sono 334.660 a maggio e 1.147.210 nel trimestre maggio-luglio 2023.

Per quanto riguarda i contratti offerti, quelli a tempo determinato rappresentano il 56% delle entrate previste; seguono quelli a tempo indeterminato (18%), quelli di somministrazione (11%) e di apprendistato (6%).

Dal punto di vista della classe dimensionale, le imprese che hanno tra i 10 e i 49 dipendenti sono quelle che dichiarano una maggiore domanda di lavoro sia a maggio (158.210), sia tra maggio e luglio (517.890). Queste imprese registrano anche l’incremento più alto delle assunzioni in termini tendenziali nel trimestre maggio-luglio (+9,4%), mentre a maggio sono le aziende con 50-249 dipendenti a crescere relativamente di più in termini di entrate programmate (+13,1%).

Gli indirizzi di studio che nel mese considerato garantiscono gli esiti occupazionali migliori sono quello economico tra i percorsi universitari, quello di amministrazione, finanza e marketing per il diploma secondario e quello di ristorazione per la qualifica o diploma professionale: a maggio le assunzioni previste sono infatti rispettivamente 16.900, 37.280 e 20.860. Previsti anche 4.130 assunti (1%) provenienti dagli ITS, mentre 179.250 (38%) sono le assunzioni programmate di lavoratori che non hanno alcun titolo di studio.