Promuovere tecnologie per il benessere e una sana alimentazione per gli anziani. È la missione di Turntable, progetto internazionale che vede alleate Abinsula e Università di Cagliari, i cui primi risultati sono incoraggianti. L’azienda sassarese e l’ateneo cagliaritano hanno da poco chiamato a raccolta i partner nella sede di Abinsula per dettagliare le basi dell’iniziativa, i cui risultati – a un anno dal varo - sono già visibili.
“Turntable” dura tre anni ed è finanziato da “Aal – Active Assisted Living”, programma della Comunità Europea, che consente così di affrontare la doppia sfida legata ai temi della vitalità e dell’abilità degli anziani attraverso lo sviluppo di una piattaforma Ict estensibile one-stop-shop, che integra un portfolio di soluzioni.
Invecchiando, si tende ad essere più sedentari, meno attivi e meno disposti a confrontarsi con le nuove tecnologie. Queste tendenze hanno un effetto deleterio, se sommate al normale declino correlato all’età, dal punto di vista fisico e cognitivo. Man mano che la massa muscolare, la forza di presa e la potenza diminuiscono, le cadute diventano più frequenti e pericolose e le attività quotidiane diventano più difficili da affrontare. Questi cambiamenti si riflettono sulla dieta e lo stato nutrizionale degli anziani, perché fare la spesa e cucinare diventano attività sempre più impegnative, così come la partecipazione alle attività sociali.
Le tecnologie messe a disposizione dai partner cercano di coinvolgere l’anziano in diverse attività: dalla cura di un proprio orto sino al compiere scelte alimentari sane e consapevoli. I partner hanno messo a disposizione dei destinatari un sistema completo per il giardinaggio e cura dell’orto dotato di sensori e applicazione, un assistente vocale e un’applicazione per l’alimentazione. Tutti gli elementi saranno prossimamente integrati in un’unica suite.
I partner del progetto sono 9 e arrivano da 5 differenti Paesi europei: oltre al capofila Abinsula e l’Università di Cagliari, ci sono A1 Slovenia telecommunications (azienda di telecomunicazioni slovena), EuroFir Aisbl (organizzazione no-profit internazionale con sede in Belgio), Ginf Systems Ltd (azienda ungherese di ricerca e sviluppo It), Instituto Pedro Nunes (organizzazione non-profit portoghese che si occupa di innovazione), Nos Inovação (azienda portoghese di telecomunicazioni), Simbioza (impresa slovena dedicata al sociale) e l’Università ungherese della Pannonia.
Il coordinatore del progetto è Antonio Solinas, ingegnere e co-fondatore di Abinsula. «Oltre allo sviluppo delle tecnologie, tra i primi risultati è importante sottolineare il coinvolgimento degli utenti, gli over 65 e i loro assistenti, le organizzazioni di assistenza e i club sociali, ma anche operatori di reti mobili e compagnie di assicurazione», dice. «Tutti sono stati coinvolti nella validazione delle prime applicazioni della piattaforma attraverso test di usabilità e test sul campo».
L’Università di Cagliari partecipa con un gruppo interdisciplinare coordinato dal laboratorio di Microelettronica e Bioingegneria Eolab col contributo del Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia e dell’Orto Botanico. «L’interdisciplinarità applicata alle sfide sociali è una priorità per la Comunità Europea e la sua politica di finanziamento alla ricerca, ancora di più in questo periodo», spiega il professor Luigi Raffo dell’Eolab, delegato rettorale per i progetti di ricerca internazionali.
Fondamentale anche il ruolo delle associazioni per anziani coinvolte nella sperimentazione. “Turntable” è supportata in Italia dalla sezione di Cagliari dell’Anteas, l’Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà Onlus. «Nonostante le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria e le limitazioni si è riusciti a svolgere tre sessioni di co-creazione in cui si è lavorato in modo collaborativo con gli over 65 per definire e valutare le applicazioni», afferma Daniela Loi, ingegnere dell’Università di Cagliari.