Il Parlamento europeo fissa gli obiettivi per la "neutralità carbonica"

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Dare ai cittadini e alle imprese europee la certezza giuridica e la sicurezza necessaria per pianificare le trasformazioni necessarie per raggiungere la cosiddetta "neutralità carbonica". È quanto stabilito mercoledì scorso dal Parlamento europeo che ha adottato il mandato negoziale sulla legge UE sul clima con 392 voti favorevoli, 161 contrari e 142 astensioni. La nuova legge mira a trasformare le promesse politiche secondo cui l'UE diventerà neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. I deputati al Parlamento europeo insistono sul fatto che sia l'UE che tutti gli Stati membri individualmente devono diventare climaticamente neutrali entro il 2050 e che in seguito l'UE raggiungerà "emissioni negative". Chiedono anche finanziamenti sufficienti per raggiungere questo obiettivo.

Le emissioni zero (o neutralità carbonica) consistono nel raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni e l'assorbimento di carbonio. Quando si rimuove anidride carbonica dall'atmosfera si parla di sequestro o immobilizzazione del carbonio. Per raggiungere tale obiettivo, l'emissione dei gas serra dovrà essere controbilanciata dall'assorbimento delle emissioni di carbonio.

La Commissione deve proporre entro il 31 maggio 2023, attraverso la procedura decisionale ordinaria, una strategia a livello dell'UE su come raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, dicono gli eurodeputati. Deve tenere conto delle emissioni totali di gas a effetto serra (GHG) rimanenti nell'UE fino al 2050 per limitare l'aumento della temperatura in conformità all'accordo di Parigi.

L'attuale obiettivo di riduzione delle emissioni dell'UE per il 2030 è del 40% rispetto al 1990. La Commissione ha recentemente proposto di aumentare questo obiettivo ad "almeno il 55%" nella proposta modificata di legge sul clima dell'UE. Gli eurodeputati oggi hanno alzato ulteriormente l'asticella, chiedendo una riduzione del 60% nel 2030, aggiungendo che gli obiettivi nazionali devono essere aumentati in modo equo ed efficiente in termini di costi.

Infine, l'UE e gli Stati membri devono anche eliminare gradualmente tutti i sussidi diretti e indiretti per i combustibili fossili entro il 31 dicembre 2025 al più tardi, dicono gli eurodeputati, mentre sottolineano la necessità di continuare gli sforzi per combattere la povertà energetica.

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Ambiente e salute
09/10/2020