Il distanziamento in spiaggia? La soluzione arriva da Olbia: ecco "Safe Beach Space"

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«La distanza interpersonale in spiaggia? È un problema vecchio, ci avevo già pensato e ho la soluzione». Parola di Gianluca Langiu, ingegnere ambientale e ideatore di “Safe Beach Space”, sistema di delimitazione visiva dello spazio di sicurezza, con copyright in 176 Paesi. Olbiese, 44 anni, appassionato di mare, frequentatore di spiagge libere, Langiu è convinto che si sia passato il limite. «Da habitué delle spiagge senza stabilimenti ho notato la progressiva abitudine di molti a posizionare i loro teli e i loro ombrelloni a pochi centimetri da me o dai miei effetti personali», racconta. Gianluca Langiu non è un misantropo, ma «credo che si sia persa un po’ di educazione civica e di senso della privacy».

Alla soluzione del problema aveva lavorato già, immaginando un sistema pratico, comodo, sicuro e ambientalmente sostenibile per consentire a ognuno di marcare il proprio spazio anche in una spiaggia affollata e immergersi in un’oasi da un metro e mezzo di raggio. Quel chiodo fisso e quelle bozze nel cassetto gli sono serviti per arrivare prima di tanti e farsi trovare pronto ora che, complice l’emergenza sanitaria da coronavirus, il tema del distanziamento interpersonale sui litorali torna di moda a dispetto della scarsa attitudine collettiva al pudore e al rispetto della riservatezza altrui.

Mag3, il suo studio di progettazione, in poche ore ha elaborato un’idea che si è materializzata con la collaborazione del Klojaf Studio di Nuoro. Il titolare, Salvatore Piredda, ha curato il brand e tutti gli aspetti legati alla comunicazione. Oggi altro partner specializzato nella stampa in 3D, il Fab Lab Olbia, ha realizzato il prototipo del picchetto che supporta un nastro teso a delimitare lo spazio in cui ognuno sta senza rappresentare un pericolo per la salute del vicino di ombrellone.

Gianluca Langiu ha pensato a tutto: materiali da riciclo, trasportabilità del kit, praticità di montaggio. In due modelli, quello rettangolare per gli stabilimenti balneari e quello ottagonale per la spiaggia libera. «È un sistema modulare collegabile ad altri, sempre nel rispetto delle prescrizioni anti-contagio, un nastro tessile, stampabile e personalizzabile con loghi aziendali o sponsor – spiega l’ingegnere olbiese – i picchetti, mai prima in commercio, sono in materiale plastico da riciclo e sono stati progettati apposta, il porta kit è una retìna che non trattiene la sabbia».

Ora viene il bello. «Safe Beach Space ha un costo sostenibile, ma cerchiamo partner per produrlo e immetterlo nel mercato, anche internazionale», dichiara Gianluca Langiu. «Le misure di contenimento della diffusione del coronavirus sono una buona occasione per realizzare questo progetto – aggiunge – ma io son convinto che servirà anche in futuro, per ottimizzare gli spazi in spiaggia e per riprendere a viverla secondo delle regole minime di rispetto reciproco».

Argomenti
Ambiente e salute
24/04/2020