Il Consorzio di tutela del Pecorino romano Dop compie quarant'anni. Bellanova e De Castro: «Interventi e aiuti al comparto»

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la festa del consorzio di tutela del pecorino romano dop

«Agire come sistema è essenziale». Per la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, la festa in diretta facebook per i quarant’anni del Consorzio di tutela del pecorino romano Dop è servita per fare il punto sul comparto e per tracciare la strada. «Stiamo vivendo un passaggio delicatissimo, servono impegno, determinazione, saper fare, essere e sentirsi pienamente sistema – dice Bellanova – questi ultimi mesi hanno dimostrato che ogni singolo pezzo della filiera è fortemente dipendente dagli altri, quest’esperienza non va dispersa».

Non solo. «L’impegno per garantire un bene essenziale come il cibo e consentire la salvaguardia delle abitudini alimentari va ripagato, siamo col vostro settore in fortissima crisi», assicura la ministra, ricordando gli interventi realizzati e quelli in programma, «dall’acquisto di 14milioni di euro di pecorino romano, con la gara già assegnata per i primi 7 e l’altra prevista per ottobre, all’implementazione dei contratti di filiera con 20milioni di euro di finanziamenti agevolati, in aggiunta ai 10 a fondo perduto assicurati dal decreto legge sulle emergenze agricole del 2019, e l’imminente pubblicazione del bando per la presentazione dei progetti».

Teresa Bellanova annuncia «nuovi interventi per il pecorino romano e sardo con le risorse del fondo emergenze alimentari, nonché interventi a sostegno del reddito dei pastori, con 7milioni in due anni per agnelli nati, allevati e macellati in Italia». Per la ministra dell’Agricoltura il pecorino romano è «uno dei tasselli che fanno grande e inimitabile il made in Italy nel mondo, festeggiare quarant’anni di attività e successi significa aver costruito un posizionamento importante». Come ricorda, «il pecorino romano è la più antica indicazione geografica italiana, vanta una leadership indiscutibile nel settore ovino europeo, affonda le sue radici e la sua storia in testimonianze antichissime». Teresa Bellanova ritiene che «tali elementi rendono le nostre eccellenze uniche e fanno la ricchezza e il valore, oltre che la competitività della nostra filiera agroalimentare».

Alla festa c’era anche l’europarlamentare Paolo De Castro, vicepresidente e coordinatore S&D della Commissione Agricoltura. «C’è l’ok alla possibilità che il governo italiano e le sue Regioni elargiscano 420milioni di euro a sostegno della liquidità di agricoltori, imprese e cooperative agricole in risposta alla crisi provocata dal coronavirus», riferisce l’europarlamentare. «È stata innalzata da 5mila a 7mila euro la somma forfettaria destinata ai produttori agricoli, mantenendo a 50mila euro quella per piccole e medie imprese e cooperative – aggiunge De Castro – si tratta di denaro a fondo perduto, e sarà assicurato ai settori realmente e maggiormente colpiti dalla crisi».

Tra gli ospiti anche l’economista e analista di mercato Christophe Lafougere. «Solo chi innova e differenzia sopravvive nel mercato internazionale, Pecorino romano coi nuovi prodotti è sulla strada giusta», dichiara. «Il futuro del settore caseario non è roseo – avverte – diminuisce l’export fuori dal mercato europeo, passato dal 27% del 2013 al 24.4% del 2019». L’analista ricorda che «Fiore Sardo e Pecorino Romano rappresentano il 5% dei volumi esportati, ma hanno subito un calo sul prezzo medio dell’export fra 2014 e 2019 pari al 24% rispetto al calo del 9% dei formaggi in generale». Per il comparto «la destinazione principale restano gli Usa con 13mila e 500 tonnellate, ma nonostante il +5.24% del volume delle esportazioni il calo annuale del valore è dell’1.3%», prosegue. «La paura, un turismo sempre meno internazionale e il calo del potere d’acquisto delle famiglie provocano un calo mondiale dell’horeca, con una prima ripresa prevista in Cina a fine 2021».

Non solo. «Negli Usa il 55% dei formaggi si consuma nei canali horeca, e dall’aumento dello stoccaggio nel 2020 deriva un brusco calo delle importazioni, perciò occorre aggiungere valore al prodotto», dice Lafougere al Consorzio. «Bisogna colmare le lacune del mercato, dare al consumatore quel che non trova, innovando e adattando i prodotti ai gusti e alle tendenze alimentari, andando incontro alle esigenze del cliente».

Il presidente del Consorzio, Salvatore Palitta, è ottimista. «Sentiamo la responsabilità che abbiamo addosso come produttori e come amministratori del consorzio – ha detto – siamo impegnati ogni giorno nell’attività di promozione, di riposizionamento sui mercati e sull’ideazione di nuovi prodotti per dare ai nostri allevatori un futuro lungo».

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Agricoltura
22/06/2020