Gli effetti del bonus mobilità sull'ambiente

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Mobilità sostenibile

Il bonus biciclette e monopattini abbatte le emissioni di CO2 e di polveri sottili. Secondo una stima del ministero della Transizione ecologica gli oltre 660mila “bonus mobilità” erogati lo scorso anno dal Governo per incentivare l’acquisto di beni e servizi per la mobilità sostenibile, ha avuto un impatto positivo sull’ambiente, determinando una riduzione delle emissioni di polveri sottili (PM10) pari a 12.605 kg all’anno, delle emissioni di biossido di azoto (NO2) pari a 49.910 kg all’anno e di anidride carbonica (CO2) pari a 65.415.578 kg all’anno.

I dati diffusi dal Ministero certificano che grazie al bonus sono state acquistate 483.474 biciclette (circa il 73% del totale, contribuendo al record assoluto raggiunto nel 2020 di biciclette vendute in Italia, con 2 milioni e 100 mila pezzi.

Sono stati poi 165.573 i veicoli per la micromobilità a propulsione prevalentemente elettrica (monopattini, monowheel e hoverboard), acquistate nell’ambito del Programma (circa il 25% del totale). Le vendite dei soli monopattini in Italia nel 2020 hanno sfiorato le 300.000 unità.

Gli acquisti di servizi di mobilità condivisa sono stati 13.246 (circa il 2% del totale). Tale scelta è inevitabilmente penalizzata dall’impatto negativo che la pandemia ha avuto sul settore della sharing mobility.

Il programma prevedeva l’erogazione di incentivi pari al 60% della spesa sostenuta e fino ad un massimo di 500 euro per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, veicoli per la micromobilità a propulsione elettrica e di servizi di mobilità condivisa.

Per quanto attiene alla modalità di fruizione dei buoni, oltre il 60% è stato impiegato per il rimborso a seguito di acquisti già effettuati (406.639 su 662.293,) mentre circa il 39% (255.654) è stato utilizzato per acquisti.

In grande maggioranza (63%) gli acquisti sono stati effettuati da uomini. Riguardo alle fasce d’età circa 1 acquisto su 2 (43,3%) è stato effettuato da persone dai 36 ai 50 anni. Seguono le fasce dei beneficiari dai 51 ai 65 anni (23,1%) e dai 26 ai 35 anni (20,2%). Chiudono i giovani dai 18 ai 25 anni (7%) e gli anziani oltre i 65 anni (6,3%). Tali dati sembrerebbero evidenziare che gli acquisti siano effettuati per gli spostamenti di natura sistematica e in particolare casa-lavoro, essendo concentrati in maniera importante (86,6%) nella fascia di età lavorativa (dai 26 ai 65 anni).

Argomenti
Ambiente e salute
21/09/2021