Export, Sardegna in crescita prima del lockdown. Confartigianato: «Investire per formare gli imprenditori in tema di internazionalizzazione»

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export sardo in crescita

L’export delle piccole imprese manifatturiere sarde è cresciuto quasi del 18% nei primi tre mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. Lo rivela il dossier realizzato dall’Ufficio Studi della Confartigianato regionale sulla base dei dati Istat, spiegando che a trainare le esportazioni sarde sono il settore alimentare, l’exploit del Sud Sardegna e l’ottimo andamento della provincia di Nuoro. In particolare la Sardegna meridionale cresce del 276.4% grazie ai 26milioni di euro di prodotti piazzati all’estero, mentre Nuoro migliore del 14.3% ed esporta per 8milioni di euro. Tengono Sassari e la Gallura: i 22milioni di controvalore venduto rappresentano un calo dell’1%. Il calo invece netto a Cagliari, che perde il 14.3% e si ferma a 29milioni di euro esportati, e Oristano, con un calo del 15.2% e 6milioni di euro di prodotti venduti.

«Questi dati, per certi versi, ci sorprendono e ci fanno vedere in termini positivi il futuro andamento delle vendite sui mercati esteri», commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna. «Non dimentichiamo però che sono rilevazioni precedenti al lockdown», sottolinea, riflettendo sul fatto che la performance «conferma l’impegno dei nostri imprenditori per l’internazionalizzazione, il miglioramento della qualità dei prodotti e l’apprendimento di nuove tecniche di vendita e di conoscenza dei mercati esteri». Secondo Matzutzi «le imprese hanno sempre più “fame di iniziative sull’export”, perciò è apprezzabile lo sforzo di ogni azienda sul fronte della formazione». Per affacciarsi sui mercati esteri, è l’ultima riflessione, «occorrono competenze che non tutte le realtà hanno, dopo questa emergenza speriamo di poter riprogrammare con la Regione le attività formative e proporre nuovi bandi sull’internazionalizzazione».

Argomenti
Internazionalizzazione ed export
22/06/2020