Edilizia, si va verso la realizzazione di edifici a "energia quasi zero"

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edifici a energia quasi zero

La riqualificazione del patrimonio immobiliare in termini di efficientamento energetico è un elemento imprescindibile delle politiche nazionali per l’uso razionale dell’energia e l’abbattimento delle emissioni climalteranti. L’obiettivo è rivoluzionare la cultura costruttiva ed edilizia verso modelli che necessitino di minore quantità di energia possibile a parità di servizi e confort, agendo quindi da un lato sulle tecniche di riduzione dei consumi in termini di watt per m2 (W/m2/anno), dall’altro dotando l’immobile di sistemi di autoproduzione energetica.

Il Dl 63 del 4 giugno 2013, che recepisce la Direttiva europea 2010/31/UE sulla Prestazione energetica in edilizia, stabilisce che dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati da pubbliche amministrazioni e di proprietà di queste ultime, comprese le scuole, devono essere edifici a energia quasi zero. Dal 1° gennaio 2021 la stessa disposizione è estesa a tutti gli edifici di nuova costruzione.

Il Decreto stabilisce che gli immobili raggiungano una classe di efficienza energetica elevatissima, calcolata in conformità alle disposizioni del Decreto ministeriale sui requisiti minimi, in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa dagli impianti a energia da fonti rinnovabili di cui l’edificio è dotato.

Attualmente la prestazione energetica di un immobile è classificata in base a una scala alfabetica in cui la lettera G rappresenta la classe di maggior consumo, mentre la lettera A (da A1 a A4) rappresenta il miglior indice di prestazione energetica.

Il raggiungimento di un buon livello di efficientamento energetico passa per i seguenti componenti:

  • involucro dell’edificio (climatizzazione, coibentazione e/o altri interventi edili)
  • illuminazione (soprattutto tecnologia a LED e controllo domotico del servizio)
  • efficienza degli impianti tecnologici (climatizzazione, produzione di calore)
  • efficienza degli apparecchi energivori (elettrodomestici di classe A, building automation)
  • autoproduzione di energia termica ed elettrica (uso delle fonti energetiche rinnovabili).

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Argomenti
Energia, Ambiente e salute
20/10/2017