"Cura Italia", le richieste di lavoratori domestici, rider e professionisti non Inps nei decreti attuativi?

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sgravi fiscali e Cura Italia

In attesa che arrivi aprile e porti con sé il già annunciato secondo pacchetto di misure di lotta al coronavirus e di tutela dell’economia – quasi certamente finanziate, almeno in parte, con i Fondi strutturali europei – il governo italiano è all’opera per rendere concreto e per correggere il decreto “Cura Italia”. Palazzo Chigi e al Ministero dell’Economia e delle Finanze pensano a cosa mettere in campo col prossimo strumento, ma la priorità del Paese, al momento, è quella di attuare il più velocemente possibile il decreto in vigore dal 16 marzo, dall’assunzione dei nuovi medici alla diffusione di mascherine, fino alla distribuzione del bonus da 600 euro destinato agli autonomi. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha assicurato che il governo sta lavorando “pancia a terra” sui decreti attuativi, che potrebbero contenere anche le modifiche richieste da alcune categorie e dalle opposizioni politiche.

Nei giorni scorsi un vertice convocato dal premier, Giuseppe Conte, è servito per dare un’accelerata all’attuazione delle misure e a valutare possibili aggiustamenti per norme nate velocemente e varate nel clima emergenziale degli ultimi giorni. Si parla della possibilità di garantire un’indennità anche ai lavoratori domestici, di tutelare i rider ancora al lavoro e particolarmente esposti al rischio contagio e per elargire i 600 euro degli autonomi anche ai professionisti che non fanno riferimento all’Inps ma alle loro rispettive Casse. In ballo, è la promessa del governo, ci sono 300milioni di euro. Ma Gualtieri ha ribadito che non sarà una tantum e che ad aprile ci sarà una proroga. Il meccanismo, però, sarà rimodulato in base al reddito o alle perdite accumulate.

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Agevolazioni imprese
23/03/2020