"Cura Italia", la prima mossa del governo contro l'emergenza economica vale 25miliardi di euro

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cura Italia, sostegno al lavoro

Finanziamenti per il sistema sanitario nazionale, la protezione civile e altri soggetti pubblici impegnati nell’emergenza, sostegno all’occupazione e ai lavoratori, a tutela del lavoro e del reddito, linfa al sistema del credito, stop agli obblighi di versamento per tributi e contributi, sostegno ai settori economici più esposti alle conseguenze del Coronavirus. Sono i pilastri su cui fonda il “Cura Italia”, il decreto varato ieri dal consiglio dei ministri, contenente le misure straordinarie a supporto dell’economia italiana. Il decreto interviene sulle questioni più urgenti, ma rappresenta solo una prima risposta da parte del governo Conte alla crisi prodotta dal Covid-19 su imprese, lavoratori e famiglie in Italia. Più che un decreto, “è una manovra economica, mettiamo in campo 25miliardi di euro di denaro fresco a beneficio del sistema economico italiano, delle imprese e delle famiglie, attivando flussi per complessivi 350miliardi”, sostiene il premier Giuseppe Conte, per il quale “nessuno deve sentirsi abbandonato, le misure di sostegno e di spinta presenti in questo decreto sono una concreta testimonianza della presenza dello Stato”.

Il consiglio dei ministri ha deciso di utilizzare tutto il limite di indebitamento netto autorizzato dal Parlamento per questo primo intervento, destinando 3miliardi e mezzo per il sistema sanitario e l’emergenza, 10miliardi a sostegno dell’occupazione e dei lavoratori, estendendo gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti e copriamo tutti i lavoratori autonomi, stagionali e alle altre forme di lavoro. Si allargano anche i permessi previsti dalla legge 104, che passeranno a 12 giorni tra marzo e aprile con uno stanziamento di 500milioni di euro. Ci sono poi 3miliardi a tutela del periodo di inattività per autonomi e liberi professionisti, cui si aggiunge la sospensione dei contributi previdenziali. Previsto un ulteriore intervento sulle procedure di licenziamento: quelle dal 23 febbraio in poi saranno fermate. Gli ammortizzatori sociali sono finanziati per nove settimane, mentre le tutele per autonomi e professionisti verranno rinnovate nel prossimo decreto. Rimangono in vigore reddito di cittadinanza, Naspi e altre forme di sostegno al reddito.

SANITÀ

Lo Stato incrementa di 1,150 miliardi di euro il proprio contributo annuo al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale. Sono incentivate la produzione e la fornitura di dispositivi medici. Saranno trasferiti 50milioni di euro da Inail a Invitalia, da erogare alle imprese per acquistare dispositivi e altri strumenti di protezione individuale. È consentito produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. Sarà consentito l’uso di mascherine filtranti senza marchio CE. Il commissario straordinario per l’emergenza è Domenico Arcuri, che potrà agire in modo da consentire la celere regolazione delle transazioni che richiedono il pagamento immediato o anticipato delle forniture, anche senza garanzia.

FISCO

Il “Cura Italia” sospende dall’8 marzo al 31 maggio gli adempimenti tributari diversi dai versamenti e dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale. Stop alle ritenute d’acconto per i ricavi e i compensi percepiti fino al 31 marzo per le aziende con fatturato entro i 400mila euro nell’ultimo periodo di imposta. I versamenti tributari sospesi andranno effettuati senza sanzioni e interessi in un’unica soluzione entro il 31 maggio o con rateizzazione fino a cinque rate mensili da maggio in poi. Gli adempimenti sospesi si faranno entro il 30 giugno senza sanzioni. I versamenti delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, gli adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, già previsti per il turismo, valgono anche per sport, arte e cultura, trasporto e ristorazione, educazione e assistenza. Disposta la moratoria sui prestiti e sulle linee di credito delle pmi e delle micro imprese che lo richiedano alla banca che ha concesso loro il credito. La garanzia pubblica al 33% arriva sino a 1,73 miliardi di euro. Il fondo di garanzia per le Pmi è dotato di un ulteriore miliardo. È previsto un bonus fiscale per la cessione dei crediti deteriorati.

MUTUO

È disposta la moratoria fino a 18 mesi per i mutui prima casa anche per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che autocertifichino in un trimestre successivo al 21 febbraio un calo di fatturato uguale o superiore del 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019. Per l’accesso al Fondo non è richiesta la presentazione dell’Isee. I risparmiatori truffati dalle banche in liquidazione potranno fare domanda di indennizzo sino al 18 giugno. Agli azionisti e agli obbligazionisti in attesa della predisposizione del piano di riparto può essere corrisposto un anticipo del 40% dell’importo dell’indennizzo.

CASSA INTEGRAZIONE

Ci sono 5miliardi di euro per la cassa integrazione di tutti i lavoratori, sino a un massimo di nove settimane, per le imprese con meno di cinque dipendenti escluse dagli ammortizzatori. Si prevedono 1,347 miliardi di euro per il 2020 per la Cig ordinaria e 338,2 milioni per passare dalla Cigs alla Cigo. Altri 3,293 miliardi di euro sono per la cassa in deroga concessa alle aziende che occupano più di cinque dipendenti, previo accordo con i sindacati. Il Fondo di integrazione salariale avrà una dotazione di ulteriori 500milioni di euro, potranno accedere anche le aziende da 5 dipendenti in su.

PARTITA IVA

È prevista una indennità una tantum di 600 euro per i lavoratori autonomi, per le partite Iva, per i co.co.co., per gli stagionali del settore turistico e degli stabilimenti termali e per i lavoratori del settore agricolo. Negozianti e titolari di botteghe avranno un credito d’imposta del 60% del canone di locazione per questo mese. Un Fondo per il reddito di ultima istanza garantirà un’indennità ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività o il rapporto di lavoro e il cui reddito nel 2019 era inferiore a 10mila euro.

LAVORO DIPENDENTE

L’assenza da lavoro per quarantena è equiparata alla malattia, sia nel settore pubblico che nel privato. Ai dipendenti
che vanno in ufficio durante l’emergenza Coronavirus, con un reddito non superiore a 40mila euro annui, in marzo spettano 100 euro per ogni giorno di lavoro svolto nella propria sede abituale. Tale bonus non concorre alla formazione del reddito. Lo smart working diventa modalità ordinaria di lavoro nelle Pa e può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato.

Per marzo e aprile ai lavoratori dipendenti sono concessi 12 giorni in più di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa. Per i dipendenti del settore privato e per gli autonomi è previsto un congedo parentale straordinario di massimo 15 giorni per figli fino a 12 anni, con indennità al 50% della retribuzione. Il limite di età non c’è in caso di figli con disabilità. I dipendenti del settore privato con figli tra 12 e 16 anni possono astenersi dal lavoro senza corresponsione di indennità o riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e conservazione del lavoro. In alternativa possono fruire di un voucher babysitter fino a 600 euro, mille per il personale sanitario.

SETTORI IN EMERGENZA

È concessa una garanzia sui prestiti fino a 5milioni di euro per investimenti e ristrutturazioni di situazioni debitorie in
favore delle imprese più colpite dall’emergenza. La Cassa di depositi e prestiti può concedere liquidità anche come garanzia di prima perdita su portafogli di finanziamenti tramite banche o altri soggetti autorizzati al credito. La garanzia dello Stato è rilasciata in favore di Cdp fino a un massimo dell’80% dell’esposizione. Viene inoltre istituito al Ministero degli Affari esteri un fondo per attuare il piano straordinario di sostegno al Made in Italy realizzato tramite l’Ice.

Argomenti
Agevolazioni imprese
17/03/2020