Cultura, anche in Sardegna crescono valore aggiunto e occupazione

In Sardegna crescono gli occupati nel settore culturale

Anche in Sardegna il comparto produttivo culturale e creativo registra numeri in crescita. Secondo Io sono cultura, il rapporto annuale di Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi Tagliacarne e Deloitte, pubblicato in questi giorni, nel 2023 l’isola ha registrato un +9,4 per cento per valore aggiunto e +6,5 per cento per numero di occupati, livelli superiori a quelli nazionali e che fanno della Sardegna la regione che ha registrato la crescita più alta (insieme alla Calabria), seppure in un contesto generale più contenuto in valori assoluti.

I numeri dimostrano che la cultura è uno dei motori della nostra economia. In Italia cultura e creatività, in maniera diretta o indiretta, generano complessivamente un valore aggiunto per circa 296,9 miliardi di euro. Le industrie culturali e creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale italiana. La filiera nazionale, in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore, cresce sia dal punto di vista del valore aggiunto (104,3 miliardi di euro, in aumento del +5,5% rispetto all’anno precedente e del +12,7% rispetto al 2019) sia da quello dell’occupazione (1.550.068 lavoratori con una variazione del +3,2% rispetto al 2022, a fronte di un +1,8% registrato a livello nazionale). Nel settore operano quasi 284mila imprese (in crescita del +3,1% rispetto al 2022) e più di 33mila organizzazioni non-profit che si occupano di cultura e creatività (il 9,3% del totale delle organizzazioni attive nel settore non-profit), le quali impiegano più di 22mila e 700 tra dipendenti, interinali ed esterni (il 2,4% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell’intero universo del non-profit). Il comparto dei software e videogiochi è quello che contribuisce maggiormente alla ricchezza della filiera con 16,7 miliardi di euro di valore aggiunto.