Covid-19, Cna: imprese sarde in ginocchio in caso di nuovo lockdown

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Un nuovo lockdown metterebbe in ginocchio le imprese sarde. Lo sostiene un dossier della Cna Sardegna che - analizzando il risultato di un’indagine condotta dall’Istat presso un campione di imprese regionali con più di tre addetti nei settori industria e costruzioni, commercio e servizi in riferimento all’impatto del primo lockdown primaverile - evidenzia la grande vulnerabilità del tessuto economico isolano, impreparato alla prospettiva sempre più concreta di ulteriori restrizioni.
“La nostra paura è che un nuovo lockdown, seppure meno severo rispetto a quello di aprile, possa avere effetti devastanti sulle imprese sarde – spiegano in un comunicato stampa Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Se a livello europeo la Francia è il primo paese ad aver riattivato un lockdown generalizzato, tutto lascia pensare che, vista la curva epidemica in rapida ascesa, anche il governo italiano interverrà con misure via via più stringenti. Il rischio concreto – evidenziano i vertici della Cna sarda - è quello di veder scomparire un sempre maggiore numero di attività economiche, e non solo nei settori più esposti, come quello della ristorazione, degli eventi, del fitness e del ricettivo. Gli effetti sull’occupazione, e quindi sui redditi delle famiglie, rischiano di essere molto accentuati e il calo della domanda aggregata potrebbe protrarsi a lungo, compromettendo la ripresa dell’economia regionale nella fase successiva all’emergenza sanitaria. Per questo – sostengono Piras e Porcu - è necessario che, in Sardegna più che altrove, si intervenga per supportare il mondo delle imprese, preparando al meglio la fase successiva, attraverso una progettualità di ampio raggio finanziata anche tramite risorse comunitarie, per permettere all’economia regionale di ripartire rapidamente in tutti i settori: dalle costruzioni, al settore turistico, dall’agroalimentare a quello delle palestre, della ristorazione e dei trasporti”.

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Ricerca e innovazione
03/11/2020