Coronavirus, c'è l'accordo tra governo e sindacati: ecco l'elenco definitivo delle categorie produttive che restano all'opera

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un'immagine di lavoro in fabbrica

Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 22 marzo scorso introduce nuove misure restrittive per fronteggiare l’emergenza sanitaria prodotta dalla diffusione in Italia del Coronavirus. Tali misure interessano ovviamente anche il sistema imprenditoriale del Paese. Al decreto sono state apportate novità attraverso la modifica dell’allegato contenente la nuova lista delle attività essenziali che dovranno rimanere aperte. Dal 26 marzo scatta la sospensione delle attività per le produzioni non indicate nell’allegato al Dpcm, mentre dal 29 marzo dovranno essere chiuse le attività non indicate nel nuovo allegato al decreto ministeriale. In entrambi i casi l’apertura è fissata per il 3 aprile.

«A seguito del confronto intercorso tra il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e le sigle sindacali nazionali, si sono convenute alcune modifiche all’allegato 1 del DPCM del 22 marzo 2020», spiega il sito istituzionale del Ministero dello Sviluppo economico. «Alle imprese che non erano state sospese dal Dpcm 22 marzo 2020 e che, per effetto del presente decreto, dovranno sospendere la propria attività, sarà consentita la possibilità di ultimare le attività necessarie alla sospensione, inclusa la spedizione della merce in giacenza, fino alla data del 28 marzo 2020», si legge ancora.

Per consultare l’elenco dei Codici Ateco contemplati dal provvedimento governativo, leggi in allegato il decreto ministeriale.

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Argomenti
Ambiente e salute
26/03/2020