CASSAZIONE: I continui ritardi del dipendente legittimano la sospensione disciplinare

continui ritardi del dipendente nel presentarsi al lavoro legittimano la sanzione disciplinare adottata dal datore di lavoro della sospensione dal servizio e dallo stipendio per 10 giorni, anche qualora il codice disciplinare non sia affisso in azienda: l’addebito infatti è riconducibile alla prestazione sinallagmatica e questa non impone l’affissione del codice disciplinare.

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 18462 del 29 agosto 2014, ha infatti constatato il “rifiuto dell’orario di lavoro” da parte del dipendente, che tendeva ad arrivare sempre in ritardo e a recuperare il tempo perso fermandosi oltre l’orario normale: tale prestazione, però, non era utile al datore di lavoro per l’organizzazione del lavoro stesso e così la Suprema Corte ha anche intimato il lavoratore a restituire le retribuzioni percepite dallo stesso per tale lavoro fuori dall’orario di lavoro, escludendo di fatto tali prestazioni “overtime”.