Boom dell’export sardo

Boom dell’export sardo

I numeri si presentano più che positivi. Nel primo semestre del 2024 è stato registrato un vero e proprio boom dell’export sardo: un +18,8% rispetto al 2023. Soglia che sale considerevolmente al netto delle esportazioni petrolifere. Eliminando questa voce la crescita è stata del +28,8%. Livello che espungendo anche la voce merci dichiarate come provviste di bordo (merci di ritorno e respinte e merci varie) arriva al +22,3. In termini di euro, il valore complessivo dei prodotti isolani venduti all’estero è passato da 3,2 miliardi a 3,8 miliardi: un guadagno insomma di oltre 600 milioni di euro. È quanto emerge da un dossier del Centro Studi della Cna Sardegna che attesta un netto cambio di marcia dell’export nell’anno in corso. Va detto però che il secondo trimestre del 2023 era stato il peggiore degli ultimi 11 trimestri, circostanza che contribuisce a spiegare una performance così brillante su base annua.

Il 2024 potrebbe chiudersi con un bilancio di 8 miliardi di euro, cifra da confrontare con il record di 8,9 miliardi registrato nel 2022. 

Nel dettaglio, nel manifatturiero si conferma l’ottimo stato di salute del comparto agroalimentare che, rispetto allo stesso periodo del 2023, ha misurato una crescita superiore al 10%. Il settore delle sostanze e dei prodotti chimici dopo il crollo del 2023 registra un buon +38,7%. Bene anche il settore dei macchinari (+49,9%), quello dei mezzi di trasporto (+104%) e il tessile (+25,9%). Arretrano legno e carta (-13,1%) e articoli in gomma, plastica e minerali non metalliferi (-15,6%). Nell’agroalimentare i prodotti lattiero-caseari continuano a farla da padrone (+8,5% in valore primo semestre 2024). Impennata per l’export dell’olio sardo, aumentato in un semestre del +56%, un dato che corrisponde a oltre 1,5 milioni di euro in più di vendite rispetto alla prima parte del 2023.
Interpretando però i dati nel complesso, appare come una parte significativa della crescita, oltre il 78%, sia da attribuirsi all’inflazione. Valutata ai prezzi del 2019 sulle quantità reali, la dinamica dell’export diventerebbe negativa a riprova delle difficoltà a ritagliarsi nuovi spazi nei mercati internazionali e a far crescere volumi e redditività.