BioSS, quando la scelta è etica, ecologica e scientifica.

Browse
BioSS, quando la scelta è etica, ecologica e scientifica.

A volte conta anche il caso. Ne sanno qualcosa quelli di BioSS, start-up con sede nel CubAct di Sassari, l’incubatore dell’Università turritana. Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Agraria ricercava un nuovo alimento da acquacoltura. Si lavorava con animali acquatici carnivori e il team di cui faceva parte anche Sara Saba ricercava un prodotto poco costoso, altamente proteico e facilmente reperibile. Si è fatta strada l’idea di utilizzare i lombrichi e il team ha studiato le loro caratteristiche. Dallo studio è emersa tra le altre la capacità dei lombrichi di produrre humus, un fertilizzante biologico di altissimo livello qualitativo. Un’indagine consente di scoprire che in Italia pochissime aziende producono humus da lombrichi. Nessuna in Sardegna.

Si intuisce un’opportunità di mercato. Anche perché il fertilizzante ottenuto dai lombrichi ha qualità eccellenti: migliora le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche dei suoli, le loro proprietà biologiche e la capacità di auto-rinnovamento della fertilità, rendendo il terreno soffice e poroso. Il prodotto, particolarmente ricco di sostanza organica di elevata qualità, è completamente diverso dal fertilizzante industriale e consente di passare a sistemi biologici di agricoltura anche in maniera graduale, dato che può essere impiegato anche in associazione a prodotti chimici grazie alla sua capacità di trattenere sul terreno quei nutrienti che altrimenti, con l’acqua e altri agenti atmosferici, andrebbero a disperdersi nell’ambiente.

Nasce un progetto “aziendale” ispirato dal manifesto “uno stile di vita, una scelta etica, ecologica e scientifica”, che ispira l’idea di creare un prodotto ambientalmente compatibile, così che l’aspetto etico-sociale e quello ecologico si integrano nei principi dell’economia circolare sposati dall’azienda. L’humus è il risultato dell’attività di lombrichi terrestri e microrganismi del suolo, che trasformano letami selezionati in un fertilizzante di elevata qualità. BioSS ritira le eccedenze da aziende zootecniche non intensive del territorio e le trasforma nell’azienda agricola collegata, sempre nel territorio.

Attualmente la superficie produttiva è di 550 metri quadri, ma l’azienda sta investendo per ampliare la capacità produttiva con l’obbiettivo di arrivare a mille metri quadrati di lettiere entro quest’anno. Ogni metro quadro contiene 4 chili e mezzo di lombrichi, per un totale di 2 tonnellate e mezzo di lombrichi che dal prossimo anno produrranno una quantità complessiva di humus di almeno 2mila quintali annui.

Oltre alla produzione di humus, l’azienda ha altri progetti, dalla biorimediazione con l’impiego dei lombrichi in aree fortemente impattate alla creazione di un network di produttori di humus biologico sardo, passando per la sperimentazione su altre matrici organiche provenienti da prodotti di scarto, che potrà contare sulla base di Prisma – Prodotti innovativi ad alto valore economico dal recupero degli scarti di macellazione, progetto innovativo finanziato da Sardegna Ricerche e coinvolge BioSS, Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, Istituto zooprofilattico della Sardegna, Cooperativa dei produttori di Arborea e Abinsula. Prisma studia nuove matrici di scarto da trasformare mediante il processo di lombricompostaggio per produrre nuovi fertilizzanti organici da impiegare anche in agricoltura biologica.

Argomenti
Agricoltura, Ricerca e innovazione
12/03/2019