Alterego, il surf "eco friendly" prodotto ad Alghero va alla sfida del mercato

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Giovanni Cossu testa una tavola in sughero

Dopo studi, ricerche, indagini e prove tecniche, la rivoluzione del surf “eco friendly” è pronta per la sfida del mercato. Da alcuni giorni su alteregosurf.com, nei migliori surf shop e nei negozi specializzati di tutta Europa è iniziata la commercializzazione delle nuove tavole “made in Alghero” con un’anima in sughero. La scommessa si chiama “Alterego” e ha solidissime radici sarde. Il suo fondatore Alessandro Danese e i gli altri soci hanno base nell’area artigianale di Ungias Galanté, alle porte della città catalana. Innovazione, sostenibilità ambientale, performance: negli auspici dei loro ideatori e produttori le tavole prodotte nella Riviera del Corallo sono pronte a segnare una linea di demarcazione tra passato e futuro, coniugando finalmente il rispetto per la natura e la massima resa sportiva. È proprio con l’obiettivo di realizzare un prodotto ad alta tecnologia, costruito su misura ed ecosostenibile che nasce la tavola che impiega il sughero e i materiali più avanzati e a chilometro zero, una tavola pronta a cavalcare le onde, che garantisce flessibilità e performance, ma con l’anima green.

“Per noi la sostenibilità non è uno stile, ma una costante di tutti gli aspetti del ciclo produttivo”, spiega Alessandro Danese, general manager dell’azienda. “In azienda ricicliamo oltre l’80% degli scarti di produzione – spiega – e la tavola viene creata da pani in Eps, un polistirene espanso sinterizzato che acquistiamo a Ottana”. Poi ogni tavola “viene laminata con una bio-resina – aggiunge – mentre la struttura portante è fatta col sughero che compriamo in Gallura, un materiale duttile ed elastico”.

Alterego è un sogno che si è realizzato nel 2017 grazie all’investimento dei fondatori di Italian Waves col contributo di Invitalia. Oggi nella factorysi continua a fare ricerca, guidati da una mentalità ecologica e con l’obiettivo di produrre tavole veloci e stabili. “Siamo costantemente impegnati nella ricerca e nello sviluppo di materiali alternativi a quelli prodotti da sostanze chimiche, inquinanti e nocive”, è la sfida. I riconoscimenti ufficiali sono già arrivati, a iniziare dalla finale conquistata al Premio Costa Smeralda nella sezione Innovazione Blu. “Il nostro team è composto da giovani sardi con delle solide esperienze professionali”, assicura Danese. “La linea di produzione è diretta da Michele Piga, esperto di laminazione con un background professionale nel settore degli yacht, e le tavole vengono testate in acqua continuamente da Giovanni Cossu, uno degli atleti più forti della Sardegna, da Andrea Costa, giovane agonista ligure che partecipa al campionato italiano, e dal kitesurfer Fabrizio Piga, anche lui impegnato nel tour italiano – racconta – una parte fondamentale della ricerca è stata affidata a Luca Oggiano, ingegnere che si divide tra la Norvegia e l’Australia”. Da Alghero al mondo. “Non ci poniamo confini e siamo in continuo movimento – dice l’ingegnere – stringiamo e cerchiamo collaborazioni in Europa e nel mondo, dove i surfisti si contano in milioni, e stiamo lavorando per offrire una tavola riciclabile al 100%”.

Quanto al mercato, “puntiamo certamente ai surfisti italiani, ma soprattutto a quelli dell’oceano, il nostro orizzonte è far crescere l’azienda, dimostrare che è possibile cambiare il modello produttivo delle tavole da surf in un mercato in costante espansione e che vale ogni anno di più, facendo capire che abbandonare i materiali inquinanti e poco rispettosi dell’ambiente è possibile”, è la considerazione di Alessandro Danese, secondo il quale “lo meritano i surfisti e lo meritano soprattutto il mare, l’oceano, le nostre spiagge e le nostre coste – come conclude – i luoghi che i surfisti amano e frequentano intensamente, e che noi tutti abbiamo il dovere di preservare”.

24/04/2019