Agroalimentare, in Asia fiorente mercato di prodotti italiani taroccati

Cucina italiana

Dai sughi alla pasta, dai surgelati ai formaggi, sono oltre 600 i prodotti agroalimentari spacciati per italiani e venduti sul mercato asiatico, con evidente danno economico e di immagine per l’export delle aziende realmente made in Italy. Il dato emerge dall’indagine “La mappatura dell’agroalimentare Italian Sounding in Asia”, realizzato nell’ambito del progetto “True Italian Taste” da Assocamerestero in collaborazione con le Camere di Commercio italiane all’estero, promosso e finanziato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale. L’analisi monitorizza il cosiddetto fenomeno “Italian Sounding”, ovvero la presenza di prodotti che nel nome e nel packaging evocano l’Italia per spingere il consumatore estero ad acquistare prodotti che in realtà non sono italiani.

Come è spiegato nel resoconto dell’indagine, con l’Italian Sounding “vengono utilizzate parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all'Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale, dietro i quali spesso si nascondono ricette modificate, l'uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi caratterizzati da scarsa trasparenza”.

La mappatura del mercato in Asia ha rivelato che la categoria più colpita dal fenomeno è quella dei condimenti: il 26,8% dei prodotti che evocano il made in Italy sono sughi, salse, condimenti, olio, aceto; al secondo posto troviamo i surgelati e piatti pronti, con il 19,6%, quindi la pasta con il 19,1%, e i prodotti lattiero-caseari al 17,5%. In tutte le categorie di prodotti taroccati più diffusi nei mercati asiatici si registra un abbattimento dei prezzi rispetto ai quelli dei prodotti autentici: la pasta presenta un calo di prezzo mediamente del 30,7%, i surgelati del 21,6%, i condimenti costano l’11,9% in meno e i latticini il 6,9%.

Per quanto riguarda i canali di vendita, i supermercati rappresentano i principali luoghi di acquisto del food Italian Sounding soprattutto in Giappone (con un’incidenza del 77,6%) e in Corea del sud (66,7%), mentre a Singapore e in India la metà dei prodotti è acquistata nelle grandi catene distributive (con quote rispettivamente del 56,8% e del 53,7%). L’e-commerce rappresenta una quota del 12,7% delle vendite, ma raggiunge percentuali importanti a Pechino, col 40,8% e a Singapore con il 40,9%.

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Internazionalizzazione ed export