Support for businesses, archive

In this archive section you will be able to find out the announcements and incentives that have already expired for the financing of the companies in Sardinia.

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Programma GOL, 2,5 milioni di disoccupati presi in carico al 30 giugno 2024

Lavoratrice

Sono oltre 2,5 milioni i lavoratori e le lavoratrici disoccupati presi in carico dal Programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (Gol).

Il dato emerge dal report di monitoraggio sul GOL, aggiornato al 30 giugno 2024, pubblicato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. 

Secondo l’analisi più della metà dei disoccupati presi in carico sono inseriti nel percorso 1 per il reinserimento lavorativo. Il resto si distribuisce tra il percorso 2 di aggiornamento o upskilling (25,8%) e il percorso 3 di riqualificazione o reskilling (20,3%), mentre è pari al 3,5% la quota di persone indirizzate al percorso 4 di lavoro e inclusione.

Quanto alle caratteristiche delle persone beneficiarie, nella media nazionale, la componente femminile rappresenta il 55,5% dei presi in carico, quella giovanile è pari al 28,7% e quella più adulta (55+) al 17,2%; gli stranieri sono il 15,3%. Al momento dell’ingresso nel programma il 31,4% dei beneficiari risultata disoccupato da almeno 12 mesi.

La platea del Programma è rappresentata prioritariamente da persone in cerca di occupazione soggette a condizionalità, per le quali cioè il diritto a ricevere un ammortizzatore sociale o un sostegno al reddito è condizionato dalla disponibilità ad accettare offerte di lavoro o percorsi di politica attiva, pena la decadenza dal beneficio. I presi in carico di Gol sono, infatti, per il 53,2% disoccupati che hanno fatto domanda di Naspi o DisColl. Da questo monitoraggio si verificano anche gli andamenti delle prese in carico dei beneficiari del Supporto per la formazione lavoro e dell’Assegno d’inclusione coinvolti nel Programma (al 30/6 sono circa 120.000).

Il 41,1 % delle persone coinvolte nel Programma rientra in altre categorie di disoccupati non soggetti a condizionalità.

Si evidenzia al livello nazionale un aumento della capacità di coinvolgimento degli utenti in attività di politica attiva del lavoro. La quota di individui cui è stata erogata almeno un’attività oltre all’assessment e al Patto di servizio ammonta al 61,4 % delle persone coinvolte.

In Sardegna i lavoratori e le lavoratrici prese in carico dal Gol dal 2022 al 30 giugno 2024 sono in totale 118.941: 37.199 nel 2022, 58.875 nel 2023 e 28.168 nei primi sei mesi del 2024.

Di questi 70.421 sono stati inseriti nel percorso di reinserimento lavorativo, 31.660 nel percorso di aggiornamento, 20.618 in quello di riqualificazione, 2.449 nel percorso lavoro e inclusione e 94 in quello di ricollocazione collettiva. 

Turismo, incentivo Fri-Tur: prorogato al 12 settembre 2024 il termine per la presentazione delle domande

Hotel

Il ministero del Turismo ha prorogato alle ore 12 del 12 settembre 2024 il termine per la presentazione delle richieste del bando Fri-Tur, l’incentivo rivolto alle imprese turistiche che intendano migliorare i servizi di ospitalità e a potenziare le strutture ricettive, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.

Possono presentare la richiesta di agevolazione le imprese titolari di contratto di gestione dell’attività turistica di terzi o proprietarie dell’immobile ed essere in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice e di una delibera di finanziamento rilasciata da quest’ultima. Sono finanziabili interventi di riqualificazione energetica e/o antisismica, eliminazione di barriere architettoniche, interventi di manutenzione straordinaria, digitalizzazione, acquisto o rinnovo arredi e spese per prestazioni professionali. L’investimento deve essere riferito ad una o più unità dell’impresa richiedente situate sul territorio nazionale e deve prevedere spese ammissibili, al netto dell’Iva, comprese tra 500.000 euro e 10 milioni di euro.

I progetti devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 ed essere conformi alla normativa ambientale nazionale ed europea. Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica. Il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno, compresa la Sardegna.


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Risalita dell’inflazione, a luglio 2024 si porta all’1,3%

Inflazione

Secondo le stime preliminari pubblicate dall’Istat nel mese di luglio 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,5% su base mensile e dell’1,3% su base annua, da +0,8% del mese precedente.
La risalita dell’inflazione si deve in primo luogo all’accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,5% a +11,3%) e all’attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,1%). Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei Beni durevoli (da -1,0% a -1,2%).
Nel mese di luglio l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +1,2% a +0,8%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +1,9%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,5%), dei Beni energetici non regolamentati (+3,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4%) e dei Beni alimentari lavorati (+0,3%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,4%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo.
In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,8% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’1,7% su base annua (in accelerazione da +0,9% di giugno).

Voucher della Regione Sardegna per accompagnare le imprese isolane al Consumer Electronics Show di Las Vegas

Consumer Technology Association (CTA)®

L’assessorato dell’Industria della Regione Sardegna mette a disposizione delle startup e pmi innovative isolane contributi a fondo perduto emessi sotto forma di voucher di importo massimo pari a 5mila euro, per partecipare al Consumer Electronics Show, evento internazionale che si terrà dal 7 al 10 gennaio 2025 a Las Vegas. 

Il Consumer Electronics Show rappresenta un palcoscenico nel quale le startup e le pmi innovative hanno la possibilità di confrontarsi con lo scenario statunitense, da sempre principale mercato mondiale per l'elettronica di consumo.

Per poter usufruire dei voucher regionali, le imprese interessate devono avere già presentato la richiesta di partecipazione all’evento all’Agenzia Ice, organizzatrice della spedizione italiana a Las Vegas, e quindi inoltrare la domanda di contributo alla Regione entro il 9 agosto 2024.

Le richieste di voucher devono essere presentate esclusivamente via pec, indirizzata all’assessorato regionale dell’Industria (industria@pec.regione.sardegna.it) utilizzando il modello allegato all’Avviso. 


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IA, al via la fase pilota per il monitoraggio del Codice di condotta G7

IA

È iniziata la fase pilota del sistema di monitoraggio del Codice di condotta G7 per le organizzazioni che sviluppano sistemi di Intelligenza artificiale avanzati. Questa iniziativa, promossa dal G7 e coordinata dalla presidenza italiana attraverso il lavoro del Dipartimento per la trasformazione digitale, è un passo fondamentale per garantire lo sviluppo e l'uso sicuro, etico e trasparente dell'IA a livello globale.

Il Codice di condotta internazionale per le organizzazioni che sviluppano sistemi di IA avanzati, approvato nel 2023 nel contesto del Processo di Hiroshima, mira a garantire che l’IA sia progettata, sviluppata e utilizzata rispettando i valori democratici dei Paesi del G7.

Il sistema di monitoraggio, sviluppato in collaborazione con l’OCSE e sotto il coordinamento della presidenza italiana, è stato creato grazie al prezioso contributo dei principali sviluppatori di IA provenienti dai membri del G7.

Le organizzazioni che sviluppano sistemi di IA avanzata sono invitate a partecipare attivamente alla fase pilota, che durerà fino al 6 settembre 2024. I feedback raccolti durante questo periodo saranno fondamentali per migliorare ulteriormente il sistema di monitoraggio prima del rilascio della sua versione finale entro la fine dell’anno.

Terzo settore: bando da 2,3 milioni per progetti di inclusione di minori a rischio povertà

Children

Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato un avviso rivolto agli enti del Terzo settore interessati a partecipare a coprogettazioni di interventi di inclusione sociale e superare le condizioni di fragilità delle persone di minore età a rischio di povertà ed esclusione sociale. 

Il budget disponibile per finanziare il bando è pari a 2.300.000 euro, interamente a valere sul FSE+.

Le domande di partecipazione possono essere inviate esclusivamente via Pec entro il 30 settembre 2024.


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Piano Transizione 5.0: attiva la piattaforma per prenotare gli incentivi

Transizione 5.0

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo Transizione 5.0 è stata attivata la piattaforma per la prenotazione degli incentivi sul sito del GSE, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del ministero delle Imprese e del Made in Italy. La pagina web, previo accesso attraverso SPID, guiderà le imprese nell’adempiere correttamente agli oneri documentali previsti dal decreto.

Il Piano promosso dal Mimit si pone l'obiettivo di supportare e traghettare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili supportando gli investimenti in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale.

Il totale delle risorse stanziate ammonta a 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Di questi, 6,3 miliardi di euro, provenienti dal programma RePower EU, finanzieranno il Piano Transizione 5.0. Altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno a disposizione per il Piano Transizione 4.0.

Con il Piano Transizione 5.0 le imprese potranno usufruire del beneficio fiscale automaticamente, senza alcuna istruttoria e valutazione preliminare. Sono interessati dalla misura tutti i tipi attività, senza distinzione di dimensione, settore e territorio. L’agevolazione è pertanto cumulabile con altri interventi finanziati con risorse nazionali a eccezione del credito d’imposta Transizione 4.0 e del credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) e nelle Zone Logistiche Speciali (ZLS).

Sono ammissibili al beneficio 5.0 i progetti di innovazione aventi a oggetto investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati (gli stessi riportati nell’allegato A e B del Piano Transizione 4.0) purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dell'unità produttiva o 5% se calcolata sul processo interessato dall'investimento. A queste condizioni è possibile agevolare anche le spese di formazione e gli investimenti in impianti per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all'autoconsumo.

Il bonus è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026.

Il credito d’imposta prevede un’aliquota massima del 45% ed è modulato in 9 aliquote in funzione dell’ammontare degli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita.


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Filiera dell’idrogeno, Fondo da 1 miliardo di euro per i progetti italiani Ipcei

Idrogeno

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, con apposito decreto, ha disposto l’attivazione del Fondo per sostenere la realizzazione dell’Importante Progetto di Comune Interesse Europeo “Idrogeno 3”, noto anche come “IPCEI Hy2Infra”, nella catena strategica del valore dell’idrogeno, a seguito della Decisione della Commissione europea dello scorso 15 febbraio di autorizzare le proposte degli aiuti di Stato di sette paesi europei (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovacchia) per un ammontare complessivo di 6,9 miliardi di euro.

Il Fondo Ipcei Idrogeno 3, che ha una disponibilità finanziaria di oltre 994 milioni di euro, è finalizzato all'erogazione di contributi alle imprese italiane coinvolte nella realizzazione dei progetti di sviluppo di una rete europea per l’idrogeno, con particolare attenzione agli investimenti in infrastrutture.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo alla spesa nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, seguendo le condizioni stabilite dalla Commissione europea.

I beneficiari delle agevolazioni - in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 3 del Decreto interministeriale 21 aprile 2021 - devono essere regolarmente iscritti al Registro delle Imprese, non essere in liquidazione volontaria, non essere sottoposti a procedure concorsuali, non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà.

Sono esclusi dalle agevolazioni i soggetti, i cui legali rappresentanti o amministratori, alla data di presentazione della domanda di agevolazione, siano stati condannati per i reati che costituiscono motivo di esclusione di un operatore economico dalla partecipazione a una procedura di appalto o concessione di servizi e forniture e nei cui confronti sia stata applicata la sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e successive modifiche e integrazioni.

I termini per la presentazione delle istanze saranno aperti, con apposito provvedimento di attuazione, dalla direzione generale per incentivi alle imprese del Mimit, entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto del ministeriale.


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Credito, report Banca d’Italia: nel 2023 richieste di finanziamenti in calo al Nord e nel Mezzogiorno

Soldi

Anche nel 2023, proseguendo la tendenza negativa degli anni precedenti, le richieste di credito da parte delle imprese italiane è calato.

Lo riporta l’indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle Filiali regionali della Banca d'Italia su un campione di 244 banche e relativa al secondo semestre del 2023.

Secondo questa analisi nel periodo considerato è proseguita la contrazione della domanda di credito delle imprese per tutte le aree del Paese ad eccezione del Centro, in cui le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere moderatamente. Sulla riduzione della domanda al Nord e nel Mezzogiorno hanno inciso, oltre che l'indebolimento della congiuntura e i più elevati tassi di interesse praticati dalle banche, il maggior ricorso all'autofinanziamento e le minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. La domanda destinata alla copertura del capitale circolante è cresciuta al Centro-Sud, quella finalizzata al finanziamento degli investimenti è aumentata solo al Centro.

Nello stesso periodo i criteri di offerta di credito alle imprese si sono lievemente irrigiditi nelle regioni centro-settentrionali e sono rimasti invariati nel Mezzogiorno. La maggiore cautela si è manifestata attraverso la richiesta di maggiori garanzie, una riduzione delle quantità offerte e un incremento degli spread applicati sulle posizioni giudicate più rischiose; gli spread praticati in media sui prestiti si sono invece contratti.

Nel secondo semestre del 2023 la domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni e di crediti per finalità di consumo da parte delle famiglie è diminuita fortemente in tutte le aree del Paese.

I criteri di offerta sui mutui per l'acquisto di abitazioni si sono lievemente irrigiditi in tutte le ripartizioni geografiche. La durata media dei mutui erogati nel 2023 è ulteriormente aumentata, mentre è diminuito il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell'immobile (loan to value at origination). I criteri di offerta dei prestiti finalizzati al consumo sono peggiorati in tutte le ripartizioni territoriali.

Nel 2023 i risparmiatori hanno preferito i titoli di Stato nelle loro scelte di allocazione del risparmio e le banche hanno aumentato le remunerazioni sui depositi.

Industria, a giugno 2024 in crescita i prezzi alla produzione

Industria

A giugno 2024, i prezzi alla produzione dell’industria crescono dello 0,7% rispetto al mese precedente e flettono del 2,5% rispetto al 2023 (era -3,5% a maggio).

Sul mercato interno i prezzi aumentano dell’1,0% su base mensile e diminuiscono del 3,5% su base annua (da -4,9% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano una crescita congiunturale modesta (+0,1%) e una flessione tendenziale dell’1,0% (-1,5% a maggio).

Sul mercato estero i prezzi diminuiscono dello 0,2% su base mensile (-0,2% area euro, invariati nell’area non euro) e dello 0,8% su base annua (-1,2% area euro, -0,1% area non euro).

Nel secondo trimestre 2024, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dell’1,0% (-1,6% mercato interno, +0,3% mercato estero).

A giugno 2024, fra le attività manifatturiere, le flessioni tendenziali più ampie riguardano i settori coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,3% area euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-3,2% mercato interno, -5,2% area euro, -3,4% area non euro), industria del legno, della carta e stampa (-3,6% area euro) e prodotti chimici (-3,4% mercato interno). Gli aumenti su base annua più elevati si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,5% mercato interno, +3,2% area non euro), altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+3,3% area non euro) e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,7% mercato interno, +3,2% area euro). Sul mercato interno, la flessione tendenziale dei prezzi della fornitura di energia elettrica e gas resta ampia ma si riduce ulteriormente (-9,4%, da -13,5% di maggio).

A giugno 2024, i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” sono stazionari su base mensile e flettono dello 0,8% su base annua (da -1,4% del mese precedente); quelli di “Strade e Ferrovie” diminuiscono dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,0% in termini tendenziali (era -1,4% a maggio).