![Photo by <a href="https://unsplash.com/@homajob?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Scott Graham</a> on <a href="https://unsplash.com/s/photos/consultant?utm_source=unsplash&utm_medium=referral&utm_content=creditCopyText">Unsplash</a> Professionisti](/sites/default/files/styles/immagine_principale/public/upload/2021/10/scott-graham-5fNmWej4tAA-unsplash.jpg?itok=pyPKsgf0)
La crisi economica causata dalla pandemia di covid-19 ha fatto strage di partite Iva. Secondo uno studio pubblicato dalla CGIA Mestre dal febbraio 2020, mese pre Covid, ad agosto 2021 il numero complessivo dei lavoratori indipendenti è sceso di 302 mila unità (-5,8 %). Nello stesso periodo i lavoratori dipendenti sono diminuiti di 89 mila (-0,5 %). Se, in termini assoluti i primi sono scesi sotto la soglia dei 5 milioni (precisamente 4.936.000), i secondi hanno toccato quota 17.847.000.
La crisi da emergenza sanitaria ha determinato anche una contrazione dei contratti a tempo indeterminato fra i lavoratori dipendenti. In questi 18 mesi di pandemia in valore assoluto i titolari di un contratto a tempo indeterminato hanno subito una riduzione più marcata di quella registrata dai lavoratori a termine. Tra febbraio 2020 e agosto 2021, infatti, i primi hanno registrato una contrazione pari a 57 mila unità (-0,4 %), i secondi hanno subito una diminuzione pari a 32 mila (-1,1 %).