Trasporto di merci pericolose, con Lose+ la cooperazione transfrontaliera difende l'ambiente e la sicurezza dei sardi

l'incontro di presentazione di Lose+

«Tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini dal rischio potenziale degli incidenti nel trasporto di merci pericolose, evitando che accadano e attivando adeguate misure di gestione dell’emergenza anche grazie all’utilizzo di sistemi tecnologici innovativi». È l’impegno che il Nord Sardegna ha assunto oggi nella sala Angioy del palazzo della Provincia di Sassari. Chiamati a raccolta dall’amministrazione provinciale per condividere obiettivi e strategie di Lose+, gli attori istituzionali che hanno competenza in materia e i rappresentanti delle associazioni di categoria più direttamente interessate dal fenomeno e dalle sue possibili conseguenze hanno condiviso le finalità e l’operatività del progetto cofinanziato dal Programma di Cooperazione “Interreg Italia Francia Marittimo 2014-2020”.

Di “Lose+”, acronimo di “Logistica e sicurezza del trasporto merci”, è capofila l’Università di Genova. Con la Provincia di Sassari, sono partner i Comuni di Genova e di Ajaccio e la Provincia di Livorno. È la prosecuzione di Lose, progetto portato avanti nel precedente periodo di programmazione per monitorare il volume di traffico delle merci pericolose sulle infrastrutture viarie in entrata e in uscita dai porti dell’area di cooperazione. L’idea della Provincia di Lucca fu ispirata dall’incidente di Viareggio del 2009, quando il deragliamento di un treno merci produsse la fuoriuscita di gas da una cisterna contente Gpl, provocando un incendio di vastissime proporzioni con 32 morti e diversi feriti.

In questa nuova fase il partenariato si concentra sul trasporto di merci pericolose e guarda alle aree a vocazione portuale. Si punta alla condivisione di dati e numeri che favoriscano puntualità e tempestività delle decisioni da prendere in tempo reale per gestire al meglio il rischio di sinistri con merci pericolose. Servirà per questo definire sistemi informativi e tecnologici di monitoraggio delle procedure di trasporto e di movimentazione delle merci pericolose, nonché protocolli d’intervento per gestire le emergenze sulla base dei risultati del progetto Lose.

«Il sistema dei trasporti viari è fondamentale per l’economia del Nord Sardegna e di tutta l’isola, le strade provinciali e le altre direttrici costituiscono il principale collegamento tra alcuni dei principali porti commerciali sardi, come Porto Torres, Olbia e Golfo Aranci», sottolinea Pietro Fois, amministratore straordinario della Provincia. «I rischi connessi al trasporto di merci pericolose sono un fenomeno potenziale cui guardare con grandissima attenzione e prudenza – aggiunge – è nostro compito vigilare sulla salute dell’ambiente e sulla sicurezza dei cittadini, ricorrendo a uno strumento prezioso come la pianificazione territoriale e la programmazione comunitaria». È così che «la Provincia si mette al servizio del territorio e degli attori locali, per far sì che sia più semplice condividere la conoscenza di elementi statistici e numerici che facilitano la gestione del fenomeno», spiega l’architetto Gianni Milia, dirigente del settore Viabilità della Provincia di Sassari, che gestisce direttamente l’adesione a Lose+ col supporto tecnico della Multiss, la società in house dell’ente intermedio di piazza d’Italia. «Quello di Sassari è il territorio provinciale più esteso d’Italia, e la Provincia sovrintende a una rete viaria composta da quasi 2mila e 400 chilometri di strade provinciali, cui si aggiungono quelle statali e comunali – ricorda Milia – per un intervento tempestivo serve un coordinamento degli interventi di prevenzione, messa in sicurezza e salvaguardia».

Nel partenariato locale coinvolto dalla Provincia ci sono Motorizzazione, autoscuole, Prefettura, vigili del fuoco, Comuni di Sassari, Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci, Arpas, forze dell’ordine, Anas, Asl, Camera di commercio, Consorzi industriali provinciali di Sassari e della Gallura, la Zir di Predda Niedda, l’Autorità portuale regionale, le capitanerie, il corpo forestale e le associazioni di categoria. A loro la dottoressa Giuseppina Mallardi, responsabile all’interno della Multiss dei progetti comunitari, ha raccontato che «Lose+ è un progetto multi-azione che coinvolge uno spazio marittimo di grande rilievo sia nel sistema mediterraneo dei trasporti, sia per l’identità e l’economia dei territori coinvolti», e che «da sempre al centro dei processi di cooperazione transfrontaliera dell’area c’è il miglioramento dell’accessibilità dei territori coinvolti, garantendo servizi di qualità e salvaguardando le potenzialità ambientali». Ma è stato il professore Gianfranco Fancello del Dipartimento universitario di Ingegneria civile e Ambientale e di Architettura a spiegare più dettagliatamente che «occorre lavorare alla definizione di nuovi modelli di percezione e di trasferimento delle informazioni, nell’ambito di un progetto che si basa su tre elementi essenziali, ossia i sistemi informativi, quelli tecnologici e quelli formativi», al fine di «capire come si muovono i flussi e organizzare azioni di pianificazione e gestione delle azioni di emergenza».

In concreto saranno realizzati e implementati gli strumenti informativo-tecnologici e i sistemi di controllo dei flussi delle merci, utili per attivare un sistema di monitoraggio continuo sul territorio transfrontaliero e trasmettere le informazioni agli attori territoriali che gestiscono le merci che transitano dai porti. Si punta a definire anche un sistema di previsione e gestione delle emergenze attraverso la codifica degli incidenti marittimi in prossimità della costa e dell’area portuale, individuando le diverse responsabilità di ciascun operatore di quest’area. Si mira infine alla formazione di chi gestisce il rischio e le emergenze all’utilizzo dei nuovi sistemi informativo-tecnologici.

Il progetto Lose+, partito il 1° aprile 2019 con la definizione del progetto e l’accordo di partenariato, terminerà il 31 marzo 2022. La Provincia di Sassari si concentrerà in particolare sul monitoraggio delle merci pericolose nei territori portuali – da Porto Torres a Olbia e Golfo Aranci – definendo i flussi di merci pericolose e trasferendo ai partner transfrontalieri le esigenze espresse dal territorio. Ma l’amministrazione provinciale coordinerà anche la realizzazione di modelli organizzativi e formativi che consentano di ampliare e aggiornare le competenze delle figure che, con responsabilità diverse, operano nell’area tra il porto e il retro-porto, passando per le aree urbane.

Dagli interventi di Pier Giuseppe Canu, presidente cittadino di Confcommercio, Benedetto Fois, presidente della Cna Gallura, e Gian Piero Palitta, assessore della Viabilità del Comune di Olbia, l’invito a considerare i problemi connessi alle merci in transito nei mari dell’area di partenariato, a coinvolgere i Parchi naturali del territorio e a collaborare alla razionalizzazione del trasporto viario delle merci pericolose rispetto ad aree urbane ed extraurbane particolarmente sensibili. Dai tecnici della Provincia la garanzia che «Lose+ si inserisce in un cluster di progetti che guardano anche a questi aspetti e coinvolgono gli enti e le organizzazioni competenti in materia».

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Ambiente e salute