Corso di sopravvivenza per aziende in quattro mosse

ANALIZZANDO LE SCELTE DI 705 IMPRESE CHE HANNO REAGITO ALLA CRISI, SDA BOCCONI INDIVIDUA I PRINCIPI DELLA RESILIENZA

Quando i bambini iniziano a frequentare l’asilo nido, si ammalano con una frequenza molto alta. Questo avviene perché non hanno ancora difese forti, ma devono costruirsele. Lo stesso vale per le imprese. Resilienti non si nasce, si diventa.

Resilienza vuol dire avere la capacità di reagire di fronte alla crisi e di costruirsi un futuro sostenibile

La situazione in Italia non è per nulla semplice, ma il disfattismo generalizzato verso ciò che sta accadendo non serve certo a migliorare le cose. Ci sono imprenditori che non ce la fanno, imprenditori che decidono di lasciar perdere e altri, invece, che perseverano nonostante tutto. Aziende resilienti sono fatte da imprenditori e manager resilienti che hanno ancora il coraggio di investire in Italia.

Lars Petersson, amministratore delegato di Ikea Italia, per esempio, decide di trasferire alcune produzioni nel nostro Paese, dove vengono realizzate, da aziende locali, cassettiere, rubinetterie e giocattoli. Anche alcune aziende italiane investono e si ampliano. Domenico Restuccia, per esempio, fondatore di Techedge, gruppo specializzato in soluzioni tecnologiche per i processi aziendali, dichiara “negli ultimi 3 anni abbiamo assunto quasi 300 persone dandogli la possibilità di lavorare su progetti internazionali, potendo crescere e lavorare per un’azienda italiana, non necessariamente emigrando”. Questi esempi dovrebbero essere contagiosi. Sarebbe auspicabile un ritorno a quello spirito degli anni '50, in cui, dopo la guerra, si era riusciti a ripartire e a mettere le basi per il boom economico.
Come farlo?

Leggi tutto l’articolodi Markus Venzina e Guia Pirotti, rispettivamente professore ordinario del Dipartimento di management e tecnologia e docente dell'area strategia e imprenditorialita' di SDA Bocconi

Fonte: www.viasarfatti25.unibocconi.it/