In attesa dell'imminente emanazione dei decreti attuativi, vi presentiamo una scheda sui temi nei quali interverrà la riforma del Jobs Act.
Cosa è il Jobs Act
Il Jobs Act (Gazzetta Ufficiale n. 290 del 15 dicembre 2014 la Legge 10 dicembre 2014, n. 183) è una legge delega di riforma del mercato del lavoro.
La legge dispone di un nuovo sistema di promozione e tutela del lavoro che incide:
- sulle politiche attive del lavoro
- sulla disciplina dei rapporti di lavoro
- sulla conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro
Le finalità della riforma
I contenuti proposti nella legge delega sono fondati sulla volontà di rendere il mercato del lavoro più chiaro, semplice, efficiente ed accrescerne il tasso di equità e di inclusività, soprattutto a vantaggio dei giovani.
Nella delega sono previsti interventi per:
- ridurre le forme contrattuali, eliminando quelle più precarizzanti;
- ridefinire il sistema degli ammortizzatori sociali e renderli universali;
- rafforzare le politiche attive per il lavoro;
- semplificare la costituzione e la gestione dei rapporti di lavoro;
- rafforzare la strumentazione di sostegno alla maternità ed alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
1. I Contenuti sulle politiche attive e passive del lavoro
Con riferimento alle politiche attive (cioè alla promozione dell’occupazione e all’ausilio e alla tutela del soggetto in cerca di lavoro), il Jobs Act prevede:
- la razionalizzazione degli incentivi all’occupazione e degli incentivi per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità;
- il potenziamento del sistema che presidia l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro, attraverso la costituzione dell’Agenzia nazionale dell’occupazione;
- il massimo impiego delle potenzialità offerte dai sistemi informativi;
- la valorizzazione delle sinergie tra i servizi pubblici e privati, il terzo settore e gli istituti di istruzione secondaria, professionale e universitaria;
- l’attivazione del soggetto in cerca di occupazione, anche mediante percorsi di ricerca dell’occupazione personalizzati.
Con riferimento alle politiche passive (interventi a favore dei disoccupati e di coloro che hanno perso il lavoro) il Jobs Act prevede:
- l’ampliamento del categoria dei lavoratori e delle imprese beneficiari degli strumenti di tutela del reddito e del compendio aziendale nel caso di crisi transitorie e superabili;
- l’ampliamento dei lavoratori beneficiari dell’ASpI (Assicurazione Sociale per l’impiego), con l’obiettivo di includere, fino al loro superamento, anche i rapporti di collaborazione e di commisurare l’entità e la durata della tutela alla storia contributiva del lavoratore,
- la possibile introduzione, per il tempo successivo al godimento dell’ASpI, di uno strumento di tutela del reddito per i lavoratori in condizioni di particolare difficoltà, condizionato alla partecipazione alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti.
2. I Contenuti sui rapporti di lavoro
Con riferimento ai rapporti di lavoro il Jobs Act prevede:
- la ricognizione, il riordino e la razionalizzazione della disciplina dei diversi tipi di rapporti di lavoro;
- la riduzione e la semplificazione degli oneri di gestione del rapporto di lavoro;
- la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva, eventualmente anche attraverso la costituzione di un’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro che integri in un’unica struttura i servizi ispettivi del Ministero del lavoro dell’INPS e dell’INAIL ed operi in coordinamento con le ASL e l’ARPA;
- la promozione del contratto a tempo indeterminato come forma comune di contratto di lavoro, con riduzione degli oneri diretti ed indiretti. L’introduzione, per le nuove assunzioni, di un contratto a tempo indeterminato «a tutele crescenti», mantenendo la reintegrazione nel posto di lavoro per i licenziamenti discriminatori e nulli e per specifiche ipotesi di licenziamento disciplinare ingiustificato ed escludendola per i licenziamenti economici, per i quali si prevede un indennizzo economico certo, parametrato all’anzianità di servizio del lavoratore;
- la revisione della disciplina delle mansioni, consentendo modifiche dell’inquadramento del lavoratore per garantirne il proficuo impiego nel caso di oggettivo mutamento delle esigenze aziendali;
- la revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro, garantendo la dignità e la riservatezza del lavoratore;
- la sperimentazione del compenso orario minimo garantito nei rapporti di lavoro subordinato e, fino al loro superamento, anche per i rapporti di collaborazione;
- l’estensione dell’ambito di utilizzabilità delle prestazioni di lavoro accessorio.
3. I Contenuti sulla conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro
Con riferimento alla conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro il Jobs Act prevede:
- una graduale estensione dell’indennità di maternità a tutte le lavoratrici, a prescindere dall’effettivo versamento della contribuzione;
- agevolazioni fiscali per favorire l’occupazione delle lavoratrici in condizioni economiche difficili e con figli non autosufficienti;
- l’incentivazione di accordi collettivi di flessibilizzazione dell’orario di lavoro volti a favorire le esigenze di cura dei figli minori e delle persone non autosufficienti;
- la possibilità dei lavoratori di cedere parte delle ferie e dei riposi ai colleghi per assistere i figli in gravi condizioni di salute;
- la valorizzazione dei servizi per l’infanzia forniti dalle aziende, i fondi o gli enti bilaterali;
- l’introduzione di congedi per le donne inserite in percorsi di protezione contro la violenza di genere.
Con l'emanazione dei decreti attuattivi vi presenteremo, nei prossimi giorni, delle schede di approfondimento.