Raddoppiano in Italia le startup innovative, ma gli investimenti per svilupparle sono fra i più bassi d’Europa

È un ecosistema vitale, quello delle startup hi-tech italiane, che nell’ultimo anno sono più che raddoppiate passando dalle 1.2227 del 2013 alle 2.716 censite nel 2014. Al dinamismo dell’innovazione creativa made in Italy non corrisponde però un altrettanto dinamico supporto economico, visto che gli investimenti sono calati del 9%, attestandosi nel 2014 a 118 milioni di euro. Pochi, rispetto agli altri grandi paesi europei: in Italia si investe nelle startup tecnologiche un ottavo rispetto a Francia e Germania, un quinto rispetto al Regno Unito e poco meno della metà rispetto alla Spagna.

L’associazione Italia Startup e gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano indicano che i trend di investimento stanno cambiando: a fronte di una flessione del 23% dei finanziamenti provenienti da investitori istituzionali – nel 2014 pari a 63 milioni di euro – sono aumentati (del 17%) quelli resi disponibili da altre tipologie di investitori attraverso business angel, incubatori e acceleratori, che con 55 milioni hanno raggiunto quasi metà della quota investita.

L’iniziativa privata sta acquisendo un peso significativo nell’ecosistema italiano e sta diventando un riferimento per i giovani startupper”, commenta Federico Barilli, segretario generale di Italia Startup, “ma le aziende italiane sono ancora troppo timide negli investimenti finanziari industriali in startup e quelle estere troppo spesso non hanno nei loro radar il nostro ecosistema, ricco di startup di valore capaci di stare sulla frontiera dell'innovazione mondiale”.

La ricerca sull’ecosistema italiano delle startup ha comunque rilevato uno scenario articolato: in Italia sono registrate 2.716 startup innovative, 118 startup finanziate, 36 investitori istituzionali, di cui 6 pubblici e 30 privati, 100 incubatori e acceleratori, di cui 60 pubblici e 40 privati, 38 parchi scientifici, 62 spazi di coworking e 52 competizioni e 46 bandi dedicati alle startup. Fra le startup finanziate da investitori istituzionali, quelle nel settore information e communication technology sono il 68% del totale e hanno raccolto il 74% dei fondi. Seguono quelle del settore medico-farmaceutico-biotecnologie, poi l’ambito delle tecnologie pulite e dell’energia.

Gli startupper italiani sono all’85% uomini e al 57% sotto i 40 anni; la quasi totalità è laureata, prevalentemente con un backgroud manageriale: solo un terzo dei fondatori di startup ha una formazione tecnica.


Fonte: Event Report