Internazionalizzazione: Caso aziendale Cmatic – Intervista a Gloria Confalonieri

La Vostra azienda ha una forte propensione verso l’export: l’internazionalizzazione del Vostro business è stato un percorso inevitabile fin dall’inizio dell’attività di impresa oppure è stato intrapreso successivamente?

L’ internazionalizzazione del nostro business è avvenuta in modo totalmente naturale, ancora all’inizio della nostra attività, più di 35 anni fa. La nostra società nasce proprio come una azienda con fortissima propensione all’export.

In quest’ultimo caso, la decisione di espandersi sui mercati esteri è stata dettata maggiormente dalla necessità di prevenire o far fronte alla crisi del mercato italiano o invece discende da una precisa vocazione dell’azienda, del suo gruppo dirigente o da una particolare attitudine prodotto?

Direi che essendo nata naturalmente è poi stata perseguita altrettanto naturalmente dall’azienda, come sua propria vocazione.

Nella decisione di aggredire i mercati esteri, quale modello di business è stato adottato dalla Vostra società? Distributori, agenti, costituzione di filiale estera, partnership o joint venture?

La nostra azienda, proprio in ragione delle caratteristiche del prodotto, si basa su di una rete di distributori sia in Italia che all’estero.

Quali sono stati i mercati verso cui Vi siete rivolti all’inizio del percorso di internazionalizzazione e a quali mercati, nel Vostro settore, guardate oggi con maggiore interesse?

Da sempre il mercato per noi più importante è la Germania seguita comunque da tutti gli Stati della Comunità europea. Oggi ci stiamo focalizzando su Stati Uniti, India e Cina.

Quali mercati esteri presentano le maggiori difficoltà di penetrazione – sotto un profilo amministrativo e regolatorio – e quali mercati invece sono più favorevoli all’ingresso di operatori esteri?

La Cina e anche l’India  presentano sicuramente delle grandi difficoltà di penetrazione per aziende di medie dimensioni, richiedendo anche solo per avere un magazzino, la costituzione di un entità legale con assunzione di personale.

Quante risorse sono state impegnate dalla Vostra azienda nella pianificazione e realizzazione di progetti di internazionalizzazione?

Noi siamo costantemente attivi nell’internazionalizzazione con Missioni coordinate da associazioni tipo Promos e ricerche di Mercato.

Quanto ha influito l’esistenza di o il ricorso a incentivi statali o comunitari per il finanziamento di percorsi di internazionalizzazione mirati ovvero per la partecipazione a eventi fieristici o missioni all’estero?

In passato ha avuto un ruolo importante poiché consentiva l’abbattimento di costi sulla partecipazione a fiere, in mercati ove un ritorno dell’investimento non era immediato. Purtroppo questi incentivi sono ormai quasi nulla ed un’azienda deve provvedere in tutto e per tutto alla propria attività di internazionalizzazione.

Attualmente i proventi della Vostra azienda come sono ripartiti, in percentuale, tra affari esteri e nazionali? Questo dato si è modificato nel tempo? Con quale tendenza?

La nostra azienda ha sempre esportato oltre il 50%. Oggi giorno noi esportiamo  l’80% .