Chi nel 2016 ha pagato due volte il canone Rai può ancora chiedere il rimborso. Lo conferma l’Agenzia delle entrate in risposta a un quesito posto dall’Unione nazionale dei consumatori. Il caso specifico affrontato riguarda una coppia con due case e due utenze elettriche intestate una alla moglie e l’altra al marito. Facendo parte della stessa famiglia anagrafica, il canone tv in bolletta è dovuto una sola volta, ma se ci si fosse dimenticati di segnalare all’Agenzia delle entrate la presenza di una seconda utenza elettrica nella stessa famiglia anagrafica, e quindi si è pagato un doppio canone tv in bolletta per il 2016, si può richiedere il rimborso di 100 euro.
La richiesta può essere inviata all’Agenzia delle Entrata telematicamente o per raccomandata, riportando come motivazione “codice 4” e inserendo il 1° gennaio 2016 come data di inizio e tralasciando il campo che indica la data di fine. Così facendo, si comunica all’Agenzia delle entrate che la richiesta di rimborso presentata vale anche per il futuro. In tal caso, la domanda di rimborso equivale alla dichiarazione sostitutiva quadro B dell’anno 2016 e consente di ottenere la restituzione del secondo canone ingiustamente pagato.
L’Agenzia delle entrate, con provvedimento del 24 febbraio 2017, ha introdotto nel quadro B il campo data di inizio, per la compilazione della quale si deve prestare massima attenzione. A seconda della data inserita, infatti, la comunicazione ha effetti differenti. Per esempio:
Se la data di inizio inserita è il 1° gennaio 2017, il canone Rai non va pagato ma non è previsto alcun rimborso;
Se la data di inizio inserita va dal 2 gennaio al 1° luglio 2017, è dovuto il primo semestre del canone, ossia 45,94 euro;
Se la data di inizio inserita è successiva al 1° luglio 2017, va pagato l’intero canone e la dichiarazione varrà solo per il 2018;
Se i presupposti ricorrono da una data antecedente al 1° gennaio 2017, può essere indicato, convenzionalmente, il 1° gennaio 2017 e non si deve pagare il canone Rai 2017.
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