Ayuda a las empresas, archivo

In questa sezione di archivio puoi conoscere i bandi e gli incentivi già scaduti per il finanziamento delle Imprese in Sardegna.

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Pia 2013, differita la chiusura dei termini per “imprese prioritarie”

Il Centro regionale di programmazione comunica che è stata differita la data di chiusura dei termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni del bando "Pacchetti integrati di agevolazione (PIA) industria, artigianato e servizi" 2013 da parte delle imprese "prioritarie" .

La validazione e l'invio delle domande sarà possibile fino alle ore 18 del 10 novembre per le imprese prioritarie e sino alle ore 18 del 1 dicembre 2014 per le imprese non prioritarie. Saranno istruite le domande validamente trasmesse con l’apposito sistema informatico.

Ricordiamo che i contributi previsti dai Pia sono destinati alla realizzazione di investimenti produttivi innovativi, all'acquisizione di servizi reali, alla realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e allo svolgimento di attività di formazione da parte di imprese, singole o aggregate, operanti nei settori previsti dal bando.

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Informazione a cura dell’Urp della Presidenza

Incentivi alle imprese artigiane che hanno assunto apprendisti nel 2012

L’Assessorato del Turismo, artigianato e commercio informa le imprese artigiane con sede in Sardegna e iscritte all’albo, che a partire da lunedì 27 ottobre e fino al 5 dicembre 2014 potranno essere presentate le domande di contributo per le assunzioni di apprendisti avvenute nel 2012.

L'importo del contributo è pari a 3615,20 euro per il primo anno di attività, 2582,28 euro per il secondo, 2065,83 euro per il terzo e 1549,37 euro per i successivi. Qualora l'assunzione riguardi un disabile, l'importo del contributo è incrementato del 30%.

Nel caso il contratto di apprendistato si trasformi in contratto a tempo indeterminato, il contributo è concesso per ulteriori due anni nella stessa misura dell'anno che precede l'assunzione a tempo indeterminato.

Gli interessati dovranno presentare le domande al seguente indirizzo:
Assessorato del Turismo, artigianato e commercio
Servizio sostegno alle imprese
viale Trieste, 105 – 09123 Cagliari

Eventuali chiarimenti potranno essere richiesti all'Ufficio relazioni con il pubblico dell'Assessorato ai numeri telefonici: 070 6067231 – 606 7035 – 6067222.

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Informazione a cura dell'Urp della Presidenza

Ancora disponibile il Bonus Assunzionale della Regione Sardegna

Il Bonus assunzionale è un contributo a fondo perduto a favore delle imprese che hanno assunto, a partire dal 30/07/2012, nuovi lavoratori a tempo indeterminato residenti nei comuni individuati dalla Giunta Regionale in attuazione dei "Progetti di Filiera e Sviluppo Locale (PFSL) nelle aree di crisi e nei territori svantaggiati" (D.G.R. n. 21/45 del 3.06.2010).

Per ogni nuovo lavoratore “svantaggiato” o “molto svantaggiato” assunto a tempo indeterminato è erogato un Bonus di 10.000 euro, pari ad almeno il 50% dei costi salariali effettivamente sostenuti nei 12 mesi (24 mesi per i lavoratori “molto svantaggiati”) successivi all’assunzione.

Ogni impresa può beneficiare di Bonus per un importo di 100.000 euro.

Per chiarimenti e assistenza

Per eventuali chiarimenti di carattere tecnico-amministrativo è possibile rivolgersi al Soggetto Attuatore dell'intervento, l'agenzia regionale di sviluppo locale "BIC Sardegna S.p.A.":

bonusassunzionale@bicsardegna.it

Tel. 070 278088

mattina: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:30

pomeriggio: dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:30

Nota Informazioni sul Bando

Documenti ufficiali

La guida del Garante privacy per aiutare le imprese

Proposte 10 pratiche aziendali per migliorare il business e valorizzare il corretto utilizzo dei dati

La corretta adozione di semplici misure a protezione dei dati personali può contribuire a rendere più efficiente l'organizzazione dell'impresa e a ridurre sensibilmente i potenziali rischi a cui la stessa si espone sul mercato, ma può rappresentare anche un vantaggio competitivo.

Per questi motivi, l'Autorità ha predisposto una breve guida - "La privacy dalla parte dell'impresa - Dieci pratiche aziendali per migliorare il proprio business".

L'obiettivoè quello di aiutare le imprese a valorizzare il proprio patrimonio dati, trasformando la privacy da costo a risorsa, senza per questo ridurre le tutele dei diritti fondamentali della persona.

Il Garante per la privacy ha individuato dieci "best practice" che possono migliorare non solo l'immagine dell'impresa, come soggetto attento al principio di "responsabilità sociale", ma anche la propria capacità di business, aumentando la fiducia di utenti e consumatori nella serietà e affidabilità dell'attore economico.

Il vademecum richiama regole fondamentali e consigli pratici - che vanno dalla selezione del personale all'uso delle nuove tecnologie, dalla trasparenza alle misure di sicurezza - per utilizzare e proteggere al meglio i dati personali trattati. L'imprenditore potrà trovare anche riferimenti alle principali modalità semplificate che l'Autorità ha, nel tempo, indicato alle aziende per ottenere una conformità sostanziale alla protezione dei dati, evitando attività inutili e meramente formali.

La Guida

La guida è suddivisa in dieci brevi capitoli: "Il valore dei dati"; "A ciascuno le sue responsabilità"; "Trasparenza e correttezza nel business"; "Curriculum & Co."; "Trattamenti "a rischio""; "Tecnologie per l'impresa"; "Difesa del patrimonio dati"; "Controllo del "controllore informatico""; "L' "export" dei dati"; "Verso una "customer care dei dati"". Ogni capitolo affronta una differente pratica aziendale e alcuni dei benefici diretti e indiretti generati dalle misure adottate per tutelare i dati personali.

Cresce l’attenzione per una nuova organizzazione del lavoro ma in italia lo smart working e’ ancora all’inizio

Fare Smart Working in Italia oggi si può e si deve secondo Osservatorio Smart Working promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Sempre più interesse delle organizzazioni, ma solo l’8% ha già adottato a pieno questo modello, soprattutto grandi aziende dell’Alimentare, ICT e Telco.

Oltre metà dei professional lavora già in mobilità fuori dall’ufficio almeno per una parte dell’orario di lavoro, ma solo il 20% è realmente pronto a diventare Smart Worker.

VoIP, webconference e instant messaging, Apps, Social e Cloudsono le tecnologie più diffuse per lavorare a distanza.Metà delle imprese adotta flessibilità di orario, ma è ancora poco diffusa quella del luogo di lavoro.

Negli smart office iniziano a nascere phone boot, concentration room e open space con postazioni non assegnate, ma sono rare le aree relax e di socializzazione. Servono cambiamenti negli stili di leadership e dei comportamenti organizzativi.
Lo Smart Working – l’approccio innovativo all’organizzazione del lavoro che si caratterizza per flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari di lavoro e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati – si sta finalmente affermando anche in Italia come un concetto riconosciuto e compreso, sdoganandosi dal semplice telelavoro.

Il 67% delle aziende ha già attivato qualche iniziativa in questo senso, ma ad oggi solo l’8% adotta realmente un modello di Smart Working, cioè ha sviluppato un piano sistemico introducendo strumenti tecnologici digitali, adeguate policy organizzative, nuovi comportamenti organizzativi e layout fisici degli spazi (si stima che saliranno al 19% nei prossimi 2 anni).

Si diffonde, seppur lentamente, l’abitudine a lavorare anche in luoghi diversi dall’ufficio e, già oggi, oltre metà degli impiegati, quadri e dirigenti dedica almeno una parte del proprio orario di lavoro in mobilità, all’esterno della sua sede (in maggioranza in altre sedi dell’azienda e dai clienti, ma anche in spazi di coworking o sui mezzi di trasporto). Eppure i professional effettivamente “pronti” (per predisposizione culturale e organizzativa) a diventare Smart Workers sono appena il 20% del totale, a causa degli ostacoli legati alle attività non prevedibili e pianificabili, allo scarso coinvolgimento nelle decisioni da parte del capo e alla limitata autonomia nella definizione degli orari di lavoro.

L’opinione dei lavoratori

Analizzando le modalità di lavoro degli impiegati, quadri o dirigenti di aziende di medio-grandi dimensioni (indagine realizzata in collaborazione con Doxa, attraverso una survey rivolta a 1.000 professional), si nota come anche per i lavoratori il legame “lavoro-ufficio” inizi ad essere messo in discussione, almeno nelle intenzioni.

Il 57% dei professional dichiara che potenzialmente potrebbe lavorare almeno un giorno a settimana da casa e, più in generale, circa il 35% del loro lavoro potrebbe essere svolto all’esterno dell’ufficio.

Nella realtà, il 51% lavora già in mobilità all’esterno della propria sede per almeno parte dell’orario di lavoro (anche se, nella maggior parte dei casi, per periodi molto limitati di tempo) e il 27% lavora da casa.

Quando si trovano fuori ufficio impiegati, quadri o dirigenti lavorano principalmente in altre sedi dell’azienda (nel 48% dei casi) o presso i propri clienti (47%). Iniziano però a diffondersi anche modalità di lavoro presso spazi di coworking (19%) e altri luoghi pubblici (16%) come bar, aeroporti e biblioteche.
Nelle opinioni dei professional, il lavoro fuori dall’ufficio migliora soprattutto la soddisfazione e autonomia nello svolgimento del lavoro (49%), le occasioni di formazione e ampliamento delle proprie conoscenze (38%) e le opportunità di carriera e di crescita professionale (34%).

Quindi, tutti pronti a diventare Smart Worker?Non proprio.Continua a leggere

Fonte: Doxa

CONVENZIONE MISE - ICE Agenzia per la formazione all'internazionalizzazione delle imprese cooperative

Su iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico e nell'ambito delle azioni previste per la promozione e lo sviluppo delle cooperative, ICE-Agenzia ha progettato e realizzerà, a partire dal mese di novembre, un'azione formativa dedicata alle aziende cooperative. 

Il corso, in partenza il 7 novembre, ha l'obiettivo di fornire ai partecipanti strumenti e conoscenze per un approccio consapevole all'internazionalizzazione della loro attività, fornendo competenze specifiche sulla gestione dell'export.

Il corso si articolerà in due livelli, un livello baseed un livello avanzato.

Relativamente al corso base, le lezioni saranno organizzate in 6 moduli formativi. Ciascun modulo avrà la durata di 10 ore e sarà articolato in due giornate consecutive (6 ore il venerdì e 4 il sabato), per un totale di 12 incontri e 120 ore di aula. I due moduli formativi del corso base verranno replicati nelle città di Bari, presso la sede di Confcooperative Puglia e di Bologna presso al sede di Confcooperative Emilia Romagna.

Per quanto, invece, concerne il livello avanzato, questo si articolerà in 7 moduli in cui verranno approfonditi aspetti specifici dell’export, per 14 giornate d’aula per un totale di 70 ore.I moduli formativi del corso avanzato si terranno a Roma, presso la sede dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, in Via Torino 146.

La partecipazione al corso è gratuita
Per i dettagli del corso scaricare la brochure dell'iniziativa. 
Scheda di iscrizione (da inoltrare via email con oggetto corso cooperative a formazione@ice.it)

ISTAT: fatturato e ordini in crescita ad agosto sul mese precedente, ma ancora in calo su base annua

Ad agosto 2014, stando ai dati diffusi dall'Istat, il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, aumenta dello 0,4% rispetto a luglio, registrando un incremento sul mercato estero (+3,0%) e una flessione su quello interno (-1,0%).

Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo diminuisce dell'1,1% rispetto ai tre mesi precedenti (-2,0% per il fatturato interno e +0,7% per quello estero).

Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di agosto 2013), il fatturato totale cala in termini tendenziali del 2,3%, con andamenti opposti sul mercato interno ed estero (rispettivamente -4,4% e +1,8%).

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per i beni strumentali (+2,5%), e per l'energia (+1,4%), mentre registrano una flessione i beni di consumo (-1,0%) e i beni intermedi (-0,2%).

L'indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, del 5,2%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi.

Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+23,6%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,1%).

Per gli ordinativi totali, si registra un incremento congiunturale dell'1,5%, con aumenti sia sul mercato estero (+2,5%), sia su quello interno (+0,7%).

Nel confronto con il mese di agosto 2013, l'indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 3,2%. L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,8%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-9,5%)

Fonte ISTAT

Novità per certificati e visure camerali: si potranno richiedere anche in lingua inglese

I certificati e le visure camerali hanno affiancato alla loro versione italiana anche quella in lingua inglese, arricchendo così l’offerta dei documenti ufficiali che possono essere richiesti all’anagrafe delle imprese delle Camere di Commercio Italiane realizzata e gestita da InfoCamere. 
Il progetto si inserisce nell’ambito del cosiddetto decreto “Destinazione Italia” che punta a creare misure per favorire gli investimenti in Italia da parte delle imprese estere e dall’altra facilitare l’accoglienza delle imprese italiane nell’ambito delle economie straniere.

FonteUnioncamere

Sistema informativo Excelsior: le lauree più richieste dalle aziende per il 2014

In arrivo nel 2014 oltre 66 mila assunzioni di laureati:  le aziende sono prevalentemente alla ricerca di titoli universitari delle aree economico-sociale, ingegneria e architettura, mentre sono in calo le richieste per le discipline medico-sanitarie e, ancor di più, per l’area giuridica. Per poco meno di 8 su 10 neoassunti, il primo periodo in azienda sarà dedicato a completare la loro formazione. Sono alcune delle informazioni fornite dalSistema Informativo Excelsior (http://excelsior.unioncamere.net/), progetto realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, riguardante il monitoraggio dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese. Tale monitoraggio si articola in un’indagine annuale effettuata su un campione di circa 100 mila imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente.
 
I numeri dei laureati. Secondo i risultati del Sistema Informativo Excelsior , nel 2014, per le imprese dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente, le assunzioni per le quali sarà richiesto un titolo universitario saranno 66.560, pari al 10,9% del totale. Per quasi 29.300 di esse dovrà trattarsi di una laurea specialistica (44% del totale), per oltre 15.100 (22,7%) sarà richiesta una laurea triennale e per le restanti 22.200 il tipo di laurea sarà indifferente. Al 18-19% sia dei diplomati con laurea triennale, sia di quelli con laurea specialistica, sarà richiesto un supplemento formativo, quale master o dottorato.
Le assunzioni di laureati saranno il 3,9% in più rispetto al 2013 (in valore assoluto +2.500 unità circa), ma la loro quota si abbasserà dall’11,4 al 10,9%. 
 
Gli indirizzi richiesti. L’area disciplinare dei titoli universitari più richiesta nel 2014 è quella economico-sociale, con quasi 20.100 assunzioni previste e una quota sul totale del 30,2%. Rispetto al 2013 queste assunzioni aumentano dell’1,7%, a fronte di un incremento complessivo delle assunzioni di laureati del 3,9%: ciò ne riduce leggermente l’incidenza sul totale (-0,7 punti percentuali) ma esse restano pur sempre in prima posizione.
Quest’area disciplinare comprende tre gruppi di laurea di entità molto diversa tra loro: le lauree in economia (quasi 19 mila, in aumento dell’1,4%), quelle in scienze sociali (760 circa, in riduzione dell’8,7%) e quelle in statistica (che non arrivano a 500 unità, nonostante un incremento annuo che raggiunge il +40%). 
La seconda area è quella di ingegneria-architettura, con oltre 19.300 assunzioni. Grazie a un aumento previsto dell’8,7%, rispetto al 2013 la sua quota si alza di 1,3 punti, passando dal 27,7 al 29%. Di questo gruppo fanno parte circa 900 laureati in architettura (in aumento del 21,8%) e gli oltre 18.400 laureati in ingegneria (+8,2%) Questi ultimi comprendono i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (8.400, +6,4%), quelli nelle varie discipline dell’ingegneria industriale (quasi 5.300, +10%), quelli in ingegneria civile e ambientale (oltre 1.500, +8,3%) e i restanti indirizzi ingegneristici non specificati, ciascuno con un numero di assunzioni abbastanza esiguo, ma che nel loro insieme arrivano a 3.240 unità, in crescita di oltre il 10%.
Decisamente minore il numero di assunzioni previste per i laureati delle altre aree disciplinari: 9.100 in scienze umanistiche (letterarie, linguistiche e altre), in aumento dell’8,9%, che ne innalza la quota sul totale dal 13,1 al 13,7%; quasi 6.900 dell’area scientifica, che grazie a un aumento del 13,5% si portano dal 9,5 al 10,3% del totale; 5.340 nelle discipline medico-sanitarie, le cui assunzioni si riducono del 6,5%, e passano quindi dall’8,9 all’8% del totale; poco più di 600 dell’area giuridica, la cui fortissima riduzione (-27,6%), ne porta la quota sotto l’1%.
 
Importanza del titolo di studio e formazione aggiuntiva. Il grado di importanza attribuito al titolo di studio nella scelta dei candidati all’assunzione è una prima importante discriminante tra i livelli di istruzione: esso è tanto maggiore quanto più il livello di istruzione richiesto risulta elevato: per quello universitario, le segnalazioni di elevata importanza  raggiungono il 59,1% del totale, mentre per il complesso delle assunzioni di tutti i titoli di studio si arriva appena al 14%. Fra i vari indirizzi di laurea, il massimo grado di importanza è associato agli indirizzi tecnico-specialistici dei geo-biologici e biotecnologici e a quanti posseggono il titolo in chimica-farmaceutica (rispettivamente, 88 e 80% delle indicazioni di “molta importanza” della laurea nella scelta del candidato all’assunzione).
Per poco meno di 8 laureati su 10 che le imprese intendono assumere nel 2014 (il 77,6%), le stesse prevedono di completare la formazione una volta entrati in azienda. Tale quota è superiore (di oltre 18 punti percentuali) alla media del totale assunzioni e compresa tra il minimo di circa 4 assunzioni di laureati su 10 nel campo dell’architettura e urbanistica e nelle discipline geo-biologiche e il massimo di oltre 9 assunzioni di laureati su 10 nell’agroalimentare e negli “Altri indirizzi di ingegneria” (gestionale, medica, dell’automazione, ecc.). Questa formazione integrativa potrà essere svolta con varie modalità (che non si escludono a vicenda): la più semplice e meno onerosa sarà l’affiancamento al personale che già opera in azienda e interesserà il 46% circa dei laureati che verranno assunti; per il 16% si prevedono specifici corsi esterni e per un’altra quota di rilievo, il 45%, saranno organizzati corsi interni all’impresa.
 
Documenti

 

Nuove opportunità di tirocini di traduzione promossi dal Parlamento europeo

Il Parlamento europeo propone la possibilità di svolgere tirocini presso il proprio Segretariato generale seguendo una formazione professionale nell'ambito della traduzione.

In particolare vengono proposti tirocini di formazione alla traduzione e tirocini di traduzione per titolari di diplomi universitari.

I candidati a un tirocinio di formazione alla traduzione devono:

  • possedere la cittadinanza di uno Stato membro dell’UE o di un paese candidato;
  • avere 18 anni compiuti alla data d’inizio del tirocinio;
  • conoscere perfettamente 1 delle lingue ufficiali dell’UE o di uno dei paesi candidati e conoscerne approfonditamente altre 2;
  • non aver usufruito di un tirocinio o di un impiego retribuito della durata superiore di 4 settimane a carico del bilancio dell’UE.

La durata del tirocinio va da 1 a 3 mesi che possono essere prorogati per una durata massima di 3 mesi.

Agli assegnatari, sarà riconosciuta una borsa di studio con importo mensile di circa 300 euro.

I candidati a un tirocinio di traduzione per titolari di diplomi universitari, in aggiunta ai requisiti citati sopra, devono:

  • possedere un diploma universitario o equivalente;
  • aver completato gli studi universitari (ciclo minimo di 3 anni).

La durata del tirocinio è di 3 mesi e la borsa di studio riconosciuta è circa di 1223,26 euro mensili.

Per entrambi i tirocini è previsto un rimborso spese per il viaggio.

Per candidarsi visitare il sito del Parlamento europeo www.europarl.europa.eu, alle voci "tirocinio di formazione alla traduzione" o "tirocinio di traduzione per titolari di diplomi universitari" e compilare elettronicamente il documento “atto di candidatura” entro il 15 Novembre 2014.

 

Fonte http://www.europarl.europa.eu/